LESA Severino

nasce nel 1911 a Torreano (Udine). Caporale, 9° reggimento alpini, battaglione Val Leogra.

Prestò servizio di leva presso l’8° reggimento alpini dal marzo 1932 all’ottobre 1933. Richiamato per mobilitazione nel battaglione Cividale, fu ricollocato in congedo col grado di caporale nel luglio 1936, al suo ritorno dall’A.O. (Africa Orientale). Entrata l’Italia in guerra nel giugno 1940, fu nuovamente richiamato e, destinato al battaglione Val Leogra del II gruppo alpini Valle, partiva volontario per l’Albania il 21 dicembre dello stesso anno. Ferito il 12 febbraio 1941, decedeva il giorno seguente nell’ospedale da campo n. 621.

Comandato a portare munizioni in linea si prodigava senza sosta per assicurare il rifornimento fino alle postazioni più avanzate. In una di queste, vista una mitragliatrice priva di serventi, impugnava decisamente l’arma e, con tiro calmo e preciso, contribuiva efficacemente ad arrestare ed infrangere un violento attacco nemico. Ferito una prima volta continuava il fuoco fino a totale esaurimento delle munizioni. Colpito nuovamente da una scheggia di granata, che gli staccava quasi completamente una gamba, ai compagni che volevano allontanarlo, opponeva un rifiuto esortandoli a non curarsi di lui. Con sovrumano stoicismo, quasi a dimostrare loro la sua fede e ad infondere coraggio, con una roncola si amputava l’arto. Mentre stava per spirare, trovava ancora la forza, con l’animo sereno e sempre proteso alla lotta, di incitare i compagni a resistere agli attacchi del nemico. Guri i Topit (Fronte greco), 11 -12 febbraio 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 569.