MALETTI Pietro

nasce a Castiglione delle Stiviere (Mantova) il 24 maggio 1880 (Wikipedia). Generale di Divisione.

Ammesso alla Scuola Militare di Modena nel 1904, nel settembre 1906 ne uscì sottotenente destinato al 12° reggimento bersaglieri. Tenente nel 1909 e capitano all’inizio della guerra 1915-18 nel10° bersaglieri, fu promosso maggiore nel giugno 1917. Nell’agosto successivo fu trasferito nel R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) della Tripolitania dove, al comando del II battaglione volontari italiani, si distinse nella difesa di Sidi Bilal riportando una ferita. Comandò poi il XIII battaglione eritreo in Cirenaica e promosso tenente colonnello nel marzo 1926, rimpatriò pochi mesi dopo. Tornò in Cirenaica dal luglio 1927 al 1934 e col grado di colonnello dop avere tenuto il comando del 4° bersaglieri per pochi mesi, ripartì nel gennaio 1935 per l’A.O. (Africa Orientale). Assunto il comando del I raggruppamento arabo-somalo, prese parte alla campagna etiopica. Nelle successive operazioni di polizia coloniale ebbe il comando della II Brigata indigeni e contribuì alla pacificazione di vaste regioni. Promosso generale di Divisione per meriti eccezionali, rimpatriò nel 1938 e nel luglio 1940, dopo avere comandato la Divisione Aosta per circa sei mesi, era inviato in A.S. (Africa Settentrionale) dove gli veniva affidato il comando di una grande unità mista di truppe nazionali ed indigene, chiamata Raggruppamento Libico Malettti.

Altre decorazioni: M.B. (Medaglia Bronzo) (Passo Ladinut, Val Chiarzò, agosto 1916); M.A. (Medaglia Argento) (Tripolitania, ottobre 1917); M.B. (Tripolitania, febbraio 1919); M.A. (Cirenaica, dicembre 1928); M.A. (Goggiam-A.O. (Africa Orientale), dicembre 1938); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valor Militare) (Tripolitania, ottobre 1917); cavaliere O.M.S. (Ordine Militare Spagna)(A.O., 1936); colonnello per meriti di guerra (Cirenaica, gennaio 1931); generale di Brigata per meriti di guerra (A.O., luglio 1936).

Comandante di un raggruppamento di truppe libiche, attaccato da forze corazzate preponderanti, con incrollabile fermezza ed imperturbabile calma disponeva i propri reparti alla resistenza, presente ove più ferveva la lotta e maggiormente imperversava il fuoco. Ferito, mentre dall’alto di un autocarro impartiva ordini e dirigeva il fuoco sui mezzi nemici irrompenti nelle nostre linee, continuava nella sua azione di comando, acconsentendo, soltanto dopo vive insistenze, a farsi sommariamente medicare. Colpito una seconda volta si abbatteva al suolo agonizzante, e, pur presentendo imminente la fine, al suo capo di stato maggiore, accorso al suo fianco per soccorrerlo, ordinava di non curarsi della sua persona, ma di provvedere all’estrema resistenza e di contrattaccare alla baionetta appena esaurite le munizioni. Combattente di quattro guerre, più volte decorato al valore, chiudeva in tal modo la sua nobile esistenza, tutta dedita alla sua missione di soldato, aperta alla voce del dovere e del sacrificio, dedicata al culto della Patria. Alam el Nibeiwa (Egitto), 9 dicembre 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 485.