MANCINI Urbano

nasce a San Giorgio in Bosco (Padova) il 1° dicembre 1912 (wikipedia). Capitano s.p.e. A.A. (servizio permanente effettivo Arma Aeronautica), pilota.

Conseguito il diploma magistrale ad Urbino, veniva ammesso a domanda come allievo ufficiale di complemento nell’A.A. nel settembre 1935. Pilota d’aeroplano nell’aprile 1936 e pilota militare nel luglio successivo, era promosso in pari data sottotenente nel ruolo naviganti, destinato all’8° stormo da bombardamento. Trattenuto a domanda, partiva volontario per la Spagna nel 1938 dove si segnalava in numerosi combattimenti con una squadriglia da bombardamento veloce. Rimpatriato nel 1939 ed assegnato al 36° stormo da bombardamento, passava in seguito, dal 15 febbraio 1940, al 46° stormo col grado di tenente. Mobilitato nel giugno 1940, partecipava alle operazioni di guerra contro la Francia col 105° gruppo autonomo da bombardamento e trasferitosi a Tirana, nell’ottobre successivo, a quelle contro la Grecia e la Jugoslavia dal novembre 1940 all’aprile 1941. Promosso capitano gli veniva affidato, dal 14 febbraio 1943, il comando del gruppo già trasformatosi in gruppo aerosiluranti. Riuscì ad affondare naviglio nemico per complessive 70.000 tonnellate.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) sul campo (Cielo Mediterraneo e Grecia, giugno- novembre 1940); M.A. sul campo (Cielo della Grecia e Mediterraneo, marzo 1941 agosto 1942); M.B. (Medaglia Bronzo) (Cielo di Spagna, dicembre 1938 – gennaio 1939); sottotenente in s.p.e. per m. g. (meriti di guerra) (settembre 1939); capito per m.g. (febbraio 1943).

Superbo comandante di gruppo siluranti, sempre primo, alla testa dei suoi reparti che trascinava con la virtù dell’esempio eroico, fervido propugnatore di ogni più alto ideale, conduceva intenso ciclo di ardite operazioni di siluramento in settore irto di difese e di insidie, arrecando al nemico ingenti danni. Partito ancora una volta all’attacco di un importante convoglio nemico in navigazione, affrontava impavido e sereno l’uragano di ferro e di fuoco delle navi e dei caccia di scorta. Riusciva a colpire, con decisa volontà, una grossa unità che affondava, ma la sua ala infranta non tornava sul suolo della Patria. Purissimo eroe, espressione della forte gente italica e della sua tradizione guerriera. Cielo del Mediterraneo, 18 novembre 1942 -27 marzo 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 233.