MATTEOCCI Sestilio

nasce nel 1904 a Vazia di Rieti (già Lugnano di Villa Troiana). Capitano s.p.e. (servizio permanente effettivo) fanteria, 89° reggimento fanteria.

Di modesta famiglia di agricoltori, si arruolava volontario nel 1923 nella Scuola allievi sottufficiali di Roma e conseguita nel gennaio 1924 la promozione a sergernte veniva contemporaneamente collocato in congedo. Riammesso in servizio a domanda nell’ottobre 1925 e trasferito nel R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) della Cirenaica, otteneva un anno più tardi la promozione a sergente maggiore nel V battaglione cacciatori. Nel 1930, fu ammesso come allievo all’Accademia di fanteria e cavalleria di Modena, conseguendo la promozione a sottotenente nell’ottobre 1932. Frequentata la Scuola di applicazione era destinato al 63° reggimento fanteria dove nel 1934 otteneva la promozione a tenente. Trasferito nell’aprile 1935 al R.C.T.C. della Somalia partecipò alla campagna etiopica nel VII battaglione arabo-somalo del III raggruppamento ed alle successive operazioni di grande polizia coloniale. Rientrato dall’Etiopia col grado di capitano e destinato all’89° fanteria della Divisione Cosseria, assumeva il comando della compagnia arditi con la quale entrava poi in guerra nel giugno 1940 sul fronte alpino occidentale.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (A.O.(Africa Orientale), gennaio – maggio 1938); M.B. (Medaglia Bronzo) (A.O., 3 marzo 1937); M.B. (A.O. maggio – giugno 1937); Cr.g.V.M.(Croce di guerra al Valor Militare) (A.O., gennaio 1936); capitano per meriti di guerra (A.O., ottobre 1935 – maggio 1939).

Comandante di una compagnia di arditi, dava in più azioni fulgide prove di animo intrepido. Sempre primo nel cimento, nel sacrificio, si lanciava, alla testa del reparto, all’attacco. Colpito da mitragliatricenon piegava, ma con stoica fermezza perseverava nella lotta. Colpito una seconda volta da scheggia di granata, aveva troncata una gamba. Non fiaccato l’eroico spirito, ai soldati ordinava di proseguire verso gli obiettivi. Colpito una terza volta e mortalmente, rivolgeva il pensiero, in estremo atto di devozione, al colonnello e alla famiglia reggimentale. Luminoso esempio di elette virtù militari, già consacrato con altre prove di valore sui campi di battaglia di Etiopia. – Castel del Lupo- Les Granges St. Paul, 14 – 22 giugno 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 399.