MOCCAGNATTA Vittorio

n. 1903 Bologna. Capitano di fregata s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo Marina Militare).

Interrotti gli studi medi a Torino, entrò, non ancora tredicenne, all’ Accademia Navale di Livorno. Nominato guardiamarina nel luglio 1922 e sottotenente di vascello nel 1923, iniziava il servizio sui MAS  (Motosasfo Armato Silurante) ai quali doveva ritornare molti anni dopo. Promosso tenente di vascello nel 1926, prese prima imbarco sul C.T. (Cacciatorpediniere) Insidioso e poi sul Sm. (Sommergibile) Menotti sul quale rimase anche da capitano di corvetta prendendo parte dal 1936 al 1937 alle operazioni di guerra nelle acque di Spagna. Fu poi in Cina per circa nove mesi dall’aprile 1937 e rimpatriato, assumeva il comando del C.T. Saetta che tenne fino alla metà del 1938 allorché passò al Ministero della Marina. Promosso capitano di fregata dal 1° gennaio 1939, alla dichiarazione di guerra ottenne il comando della flottiglia MAS a La Spezia, e fu anche incaricato, successivamente, della preparazione e della organizzazione dei mezzi d’assalto. Scrittore brillante, aveva al suo attivo numerosi studi di questioni marittime e pubblicò anche una sintesi storica su Le Marine italiane dal 1815 alla formazione del Regno d’Italia.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Acque di Malaga, gennaio 1937).

Comandante di un gruppo di forze d’assalto della Regia Marina, consacrava con ardente passione e purissima fede la sua instancabile opera nell’approntamento di speciali mezzi di offesa e nella preparazione dei suoi uomini a sempre più ardui cimenti. Rinnovando con più vasto disegno le gesta eroiche di una sua precedente impresa, organizzava ed eseguiva il forzamento di una munitissima base navale nemica, scagliando con impeto irresistibile i suoi mezzi di assalto contro le unità alla fonda nel porto, espugnato ad onta della incombente violentissima reazione di fuoco. Sulla via del ritorno, attaccato da numerosi aerei nemici, cadeva falciato da raffiche di mitragliera, mentre sui mari della Patria vibrava ancora l’eco della vittoria e assurgeva ai fastigi dell’epopea la gloriosa impresa, alla quale aveva donato in olocausto la vita. Acque di Malta, 26 luglio 1941.