PASCOLINI Stefano

pascolini-stefano061nasce il 29 marzo 1918 a Firenze (https://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Pascolini). Sottotenente di vascello s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo Marina Militare).

Figlio del generale Etelvoldo, comandante la Divisione Vicenza sul fronte russo e anch’egli decorato della M.O. al V.M. (Medaglia Oro al Valore Militare) nella seconda guerra mondiale. Conseguita la maturità classica nel Liceo-Ginnasio V. Alfieri di Torino, nel 1936 fu allievo dell’Acecademia Navale di Livorno e nel gennaio 1940 fu promosso guardiamarina in s.p.e. essendo imbarcato sulla Colombo. All’inizio della guerra, 11 giugno 1940, si trovava a disposizione a La Spezia, ma con la promozione a sottotenente di vasco nel settembre 1940 passò sulla Cavour e poi sul caccia Bersagliere. Specializzatosi nelle armi subacquee venne destinato nel giugno 1941 alla 2^ flottiglia M.A.S. (Motoscafo Armatao Silirante), 14^ squadriglia. Condusse con ardimento e perizia la caccia ai convogli nemici nel Mediterraneo e particolarmente ne dette prova nell’azione del 24 luglio 1941 al comando del M.A.S. 533 contro un convoglio nemico fortemente scortato, per la quale ebbe la citazione sul bollettino di guerra. Promosso tenente di vasco nel luglio 1942, prestò servizio ancora nella flottiglia M.A.S. e poi sulla Garibaldi fino all’ottobre 1944. Trasferito al Comando Scuola Gruppo sommergibili di Brindisi dal settembre 1945 fu chiamato all’allestimento dei Gruppi G.I.S. (Gruppo Incursori Sommergibili) di Taranto ed assunse il comando del Flora. Promosso capitano di corvetta nel gennaio 1952 fu chiamato al Ministero – Consiglio Superiore delle Forze Armate – quindi dal maggio 1958 fu nominato consigliere militare aggiunto del Presidente della Repubblica. Promosso capito di fregata, nel gennaio 1960, nel maggio successivo assunse il comando in 2^ del Montecuccoli e nel settembre dello stesso anno il comando dell‘Aldebaran. Dal 13 novembre 1961 veniva destinato alla Scuola di Guerra a Civitavecchia quale insegnante titolare di arte militare marittima, incarico che ha conservato anche con la promozione a capitano di vascello avvenuta il 1° gennaio 1963. E’ morto a Roma il 20 ottobre 1970 (https://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Pascolini).

Giovane comandante di M.A.S. pieno di slancio, di ardimento e di eccezionale calma nel pericolo, durante una rischiosa azione contro un importante convoglio nemico, poderosamente scortato da forze di superficie, portava risolutamente a fondo l’attacco malgrado il violento tiro delle numerose unità avversarie che avevano scoperto il suo fragile scafo. Sorretto dalla decisa volontà di colpire l’avversario, superato lo sbarramento di fuoco, riusciva a portarsi a distanza serrata ed a silurare contemporaneamente il cacciatorpediniere che l’aveva per primo scoperto ed una grossa nave trasporto, affondandoli. Circondato dalle navi nemiche che lo illuminavano con i protettori e lo martellavano di proiettili, con serena valutazione delle circostanze, con abile manovra e soprattutto con intelligente impiego di ogni mezzo a sua disposizione, riusciva a disimpegnarsi dalla stretta avversaria, portando in salvo l’unità, colpita ripetutamente nella lotta strenuamente sostenuta e tutti i suoi uomini, uno dei quali gravemente ferito. Magnifico esempio di indomito coraggio e di consapevole audacia, che confermano le alte tradizioni dei M.A.S. della Regia Marina. Canale di Sicilia, 24 luglio 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 700.