RIVOIR Adolfo

nasce il 7 ottobre 1895 a Vallecrosia (Imperia) (https://it.wikipedia.org/wiki/Adolfo_Rivoir). Tenente Colonnello s.p.e. (servizio permanente effettivo) fanteria (alpini), 5° reggimento alpini.

Nominato nel luglio 1915, al termine del corso per allievi ufficiali, sottotenente di complemento negli alpini raggiunse in zona di operazioni il battaglione Borgo S. Dalmazzo del 2° reggimento. Partecipò alla guerra contro l’Austria e venne ferito sull’Ortigara nel luglio 1916. Trasferito in s.p.e. con anzianità maggio 1916; promosso tenente, nel febbraio 1917, nel battaglione Monte Argentera, mobilitato. Inviato in Tripolitania nell’ottobre 1918, fu prima col 3° reggimento speciale d’Africa in Cirenaica, quindi col XII battaglione eritreo a Massaua. Rimpatriato nel settembre 1925 venne assegnato al 3° reggomento alpini. Promosso capitano nel 1927 e maggiore per avanzamento anticipato nel settembre 1937 nel 5° reggimento alpini, entrò in guerra nel giugno 1940 col battaglione Edolo, sul fronte occidentale. Quindi tenente colonnello comandante del battaglione fu inviato in Albania nel settembre 1940. Ferito nel combattimento del 16 dicembre 1940, dopo lunga degenza ospedaliera, raggiunse nel luglio 1943 il reggimento in zona di guerra e ne assunse il comando. L’8 settembre 1943 prigioniero dei tedeschi insieme col Comando del reggimento, prima del trasferimento in Germania mise in salvo la Bandiera fasciandosene il corpo col drappo e poté riportarla intatta in Patria nel settembre 1945, ricevendone encomio dal Ministro della Difesa. Colonnello nel 6° reggimento alpini dal luglio 1947, ebbe il cornando della Scuola militare di Napoli dall’ottobre 1948 all’ottobre 1951. Collocato in congedo ed iscritro nel R.O. (Ruolo d’Onore) col grado di generale di Brigata dal febbraio 1953, ha ottenuto le successive promozioni a generale di Divisione e di C.A. (Corpo d’Armata). Muore il 1° Aprile 1973 (https://it.wikipedia.org/wiki/Adolfo_Rivoir).

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Monte Fior, 1916); M.B. (Medaglia Bronzo) (Alto Isonzo, 1917).

Comandante di un battaglione alpini, in un mese di ininterrotte operazioni, dava luminose prove di capacità di comando, avvedutezza di capo, spirito di sacrificio e sprezzo del pericolo, affrontando sempre virilmente e con spirito offensivo, situazioni delicate e difficili dalle quali usciva ripetutamente vittorioso, infliggendo in più occasioni gravi perdite di uomini e di materiali all’avversario. In ultimo, alla testa di un centinaio di superstiti del suo battaglione già decimato per i continui combattimenti, affrontava serenamente, con decisione, il rinnovato violento attacco nemico e cadeva gravemente ferito al petto da raffica di mitragliatrice, mentre, in piedi, animava con la voce e con l’eroico esempio, guidandoli al contrassalto, i pochi gruppi di alpini rimasti quasi privi di ufficiali. Regione Corciana (Fronte greco), 14 dicembre 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 499.