SCHERGAT Spartaco

nasce il 12 luglio 1920 a Capodistria (Pola) (https://it.wikipedia.org/wiki/Spartaco_Schergat). Palombaro sommozzatore M.M. (Marina Militare).

Arruolato di leva nel marzo 1940 nel C.R.E.M. (Corpo Reale Equipaggi Marittimi) di Pola e trasferito alla Scuola di S. Bartolomeo, al termine del periodo di istruzione, settembre 1940, fu nominato palombaro. Venne trasferito a domanda alla X flottiglia M.A.S. (Motoscafo Armato Silurante) a La Spezia nel settembre 1940. Partecipò all’audace impresa del forzamento della base navale di Alessandria d’Egitto agli ordini del capogruppo tenente di vascello Luigi Durand de la Penne, sul semovente 223 quale secondo operatore unitamente al capitano del G.N. Antonio Marceglia. Partito dalla base (sommergibile Sciré) la sera del 18 dicembre 1941 dopo aver superato notevoli difficoltà, portò il suo carico di esplosivo sotto la corazzata Queen Elizabeth che per lo scoppio affondava all’alba del giorno 19 dicembre. Riuscito a porsi in salvo solo il giorno successivo venne riconosciuto e condotto, dopo molti interrogatori, nel campo inglese 321 di prigionieri di guerra in Palestina. Rientrato in Patria nell’ottobre 1944, dopo aver con la promozione a sergente prestato servizio a Taranto, fu congedato nel novembre 1945. Muore a Trieste il 24 marzo 1996 (https://it.wikipedia.org/wiki/Spartaco_Schergat).

Altre decorazioni: M.B. (Medaglia di Bronzo) (Gibilterra, 1941); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (Gibilterra, 19411; Cr.g. al V.M. (Mediterraneo Occidentale., settembre-novembre 1941)); serg. per m.g. (sergente per meriti di guerra) (1941).

Eroico combattente, fedele collaboratore del suo ufficiale dopo averne condivisi i rischi di un tenace, pericoloso addestramento lo seguiva nelle più ardite imprese e, animato dalla stessa ardente volontà di successi, partecipava con lui ad una spedizione di mezzi d’assalto subacquei che forzava una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con una azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica armonizzavano splendidamente, col freddo coraggio e con la abnegazione degli uomini. Dopo aver avanzato per più miglia sotto acqua e superato difficoltà ed ostacoli di ogni genere, valido e fedele aiuto all’ufficiale, offesa a morte con ferma bravura la nave attaccata, seguiva in prigionia la sorte del suo capo, rifiutandosi costantemente di fornire al nemico qualsiasi indicazione: superbo esempio di ardimento nell’azione e di eccezionali qualità morali. Alessandria, 1819 dicembre 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 773.