SIMONI Gastone

nasce nel 1917 a Roma. Capitano s.p.e. (servizio permanente efettivo) cavalleria, 187° reggimento paracadutisti Folgore.

Allievo del Collegio Militare di Roma e poi dell’Accademia Militare di Modena, fu nominato sottotenente di cavalleria nell’ottobre 1937. Dopo aver frequentata la Scuola di applicazion, a Pinerolo, fu destinato al Genova Cavalleria col quale partecipò dal giugno 1940 alle operazioni di guerra svoltesi sulla frontiera occidentale e dall’aprile 1941 a quelle svoltesi contro la Jugoslavia e nei territori ex jugoslavi. Rientrato al deposito, chiese ed ottenne di essere trasferito nella specialità paracadutisti. Ne frequentò il corso presso la Scuola di Tarquinia e venne assegnato nell’agosto 1941 al IV battaglione paracadutisti mobilitato del 187° reggimento della Divisione Folgore. Assunto il comando della l10^ compagnia, nel luglio 1942 partì in volo per l’A.S. (Africa Settentrionale) raggiungendo il fronte ad El Alamein. Figlio dell’eroico generale Simone Simoni fucilato dai tedeschi alle Fosse Ardeatine e decorato anche egli di M.O. al V.M. (Medagli Oro al Valore Militare), era iscritto al IV anno di legge nell’Università di Roma.

Volontario in reparti paracadutisti, celava stoicamente le sofferenze di precedente infermità di guerra per non allontanarsi dai suoi uomini. In durissima battaglia, comandante di compagnia, sosteneva con indomita fermezza per più giorni consecutivi sotto incessanti bombardamenti terrestri ed aerei l’urto di fanteria e mezzi corazzati nemici, costringendoli sempre a ripiegare. Vista la gravità, del pericolo che correva l’intero schieramento, decideva con fulminea prontezza di contrassaltare; fatto impugnare le bottiglie incendiarie dai pochi uomini rimasti, con ardimento sovrumano si avventava alla loro testa contro carri armati infiltratisi, riuscendo ad arrestarne alcuni ed a ricacciare gli altri. Nell’inseguirli oltre la cerchia del caposaldo, cadeva colpito a morte, coscientemente sacrificandosi per la salvezza del settore in un atto di disperata audacia, il solo che in quella tragica situazione poteva ricacciare ancora una volta il nemico. Altissimo esempio di consapevole dedizione al dovere. Deserto Occidentale Egiziano, 23 – 27 ottobre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 106.