TODARO Salvatore

todaro-salvatore107nasce il 16 settembre 1908 a Messina. capitano di corvetta s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo Marina Militare).

Ammesso a quindici anni allievo nell’Accademia Navale, fu nominato guardiamarina nel 1927 e l’anno dopo, promosso sottotenente di vascello, fu inviato alla Scuola di osservazione aerea a Taranto. Conseguito il brevetto di osservatore, prestò servizio dal 1933 al 1936 nella 146^ squadriglia idrovolanti ad Elmas e rientrato in marina prese imbarco su sommergibili operanti nelle acque spagnole. Alla dichiarazione di guerra, nel giugno 1940, era capitano di corvetta e comandante del sommergibile Manara; passato poi sul Cappellini fu incaricato di varie  missioni nell’Oceano Atlantico che condusse con bravura tanto da meritare tre citazioni sui bollettini di guerra. Alla fine del 1941 fu trasferito a domanda nella X M.A.S. (X Motoscafo Armato Silurante) e, al comando di mezzi d’assalto, partecipò alle operazioni nelle acque del Mar Nero, quindi combatté nel Mediterraneo Centrale e cadde per mitragliamento d’aereo il 14 dicembre 1942 nel tentativo di forzamento del porto di Bona.

Altre decorazioni: M.B. (Medaglia di Bronzo)(Oceano Atlantico, ottobre 1940); M.A. (Medaglia d’Argento) (Oceano Atlantico, dicembre 1940 – gennaio 1941); M.A. (Oceano Atlantico, 1941); M.A. (Acque di Sebastopoli, giugno 1942).

Ufficiale superiore di elevate virtù militari e civili. Capacissimo, volitivo, tenace, aggressivo, arditissimo, al comando di un sommergibile prima e di reparto di assalto poi, affrontava innumerevoli volte armi enormemente più potenti e numerose delle sue, e dimostrava al nemico come sanno combattere e vincere i marinai d’Italia. Assertore convinto della potenza dello spirito, malato ma non esausto, mai piegato da difficoltà materiali, da considerazioni personali, da logoramento fisico, ha sempre conservato intatte volontà aggressiva, fede e mistica dedizione al dovere inteso nel senso alto e più vasto. Mai pago di gloria e di successi, non sollecito di sé, ma solo della vittoria, riusciva ad ottenere il comando di sempre più rischiose imprese finché, nel corso di una di esse, mitragliato da aerei nemici, immolava la sua preziosa esistenza alla sempre maggiore grandezza della Patria. Purissima figura di uomo e di combattente, esempio fulgidissimo di sereno, intelligente coraggio e di assoluta dedizione. Mediterraneo, giugno 1941dicembre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 160.