VIDUSSONI Aldo

n. 1914 Fogliano di Monfalcone (Trieste). Sottocapomanipolo 738^ Bandera Disperata.

Diplomato perito industriale ed ammesso al corso per gli allievi ufficiali di complemento nella Scuola di Bra, fu nominato sottotenente nell’Arma di artiglieria nel settembre 1935 e destinato al 23° reggimento artiglieria divisionale per il servizio di prima nomina. Congedato nel giugno del 1936, passò nell’ottobre successivo nei quadri della Milizia – 121^ legione – quale istruttore premilitare col grado di sottocapomanipolo. Mobilitato a domanda per esigenze militari oltremare partì da Gaeta col Lombardia il 26 gennaio 1937 col 738° battaglione Disperata assegnato alla 2^ bandera e sbarcò a Cadice. Ferito gravemente nell’azione di Santander del 15 agosto 1937 da scoppio di bomba a mano che gli ledeva la vista e gli asportava la mano destra, rientrò in Patria e subì lunghe degenze in ospedali; ma nel luglio 1938, appena le gravi mutilazioni glielo consentirono ritornò a domanda in terra di Spagna e fu al reggimento Frecce Nere, col grado di capomanipolo. Rientrato in Patria nel giugno 1939 a conclusione delle operazioni militari, dopo nuova lunga degenza in ospedale fu dichiarato permanentemente inabile al servizio militare e collocato in congedo assoluto, iscritto nel R.O. (Ruolo d’Onore) col grado di tenente. Svolse successivamente attività politica e gli furono affidati importanti incarichi. Promosso capitano dal gennaio 1943. Si è laureato in Scienze economiche e commerciali nell’Università di Trieste nella sessione estiva del 1943. Nel novembre 1957 è stato promosso maggiore nel R.O. Risiede a Cagliari.

Altre ricompense: M.B. (Medaglia Bronzo) (Levante- Catalogna, 1938- 1939).

Comandante di un plotone fucilieri, sapeva infondere nei suo uomini il suo ardore e il suo slancio giovanile e si offriva sempre volontario nelle azioni più rischiose e difficili. Nell’attacco di una munita posizione nemica giungeva primo sull’obbiettivo dove resisteva bravamente al contrattacco di rilevanti forze avversarie, subito accorse. Ferito una prima volta, rifiutava ogni soccorso, incitando i suoi militi alla difesa nel sacro nome della Patria e del Duce. Nuovamente e gravemente ferito agli occhi, perduta una mano per lo scoppio di una bomba lanciatagli a bruciapelo, insisteva nei suoi propositi di resistenzaad oltranza, trovando ancora l’energia di intonare l’inno Giovinezza. Esempio altissimo di eroismo e di rarissime virtù militari. Venta Nueva, 15 agosto 1937.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 242.