BIANCHINI Eduardo

BIANCHINI EDUARDO016di Ludovico e di Giulia Cerrino, nacque a Napoli il 18 ottobre 1856 e morì ad Adua sul campo di battaglia il 1° marzo 1896.
Dal padre, eminente statista e illustre scienziato, apprese l’amore di patria e l’altissimo sentimento del dovere.
Dalla Scuola Militare Nunziatella di Napoli passò nell’ottobre 1874 all’Accademia Militare di Torino; il 26 agosto 1877 fu promosso sottotenente d’artiglieria e tenente nel 13° reggimento il 23 ottobre 1879.
Qualche anno dopo fu trasferito all’8° reggimento per la formazione di batterie a cavallo e fu promosso capitano il 21 marzo 1886.
Ottenuto a domanda il trasferimento in Africa fu assegnato al Corpo speciale (brigata cannonieri) e partì per l’Eritrea il 16 ottobre 1888. Concorse così alle operazioni militari su Adua del gennaio – febbraio 1890 e assunto il comando di una batteria mista da montagna (divenuta poi 2^ batt.) partecipò alla spedizione guidata dal col. Airaghi contro il ribelle Ligg Ilma. Si distinse nella seconda battaglia di Agordat del 21 dicembre 1893 ove ottenne la medaglia di bronzo al valor militare.
Rientrato in Patria nel giugno 1894 prestò servizio al 24° reggimento solo per poco tempo perché ancora chiese di tornare in Africa e potè partire per l’Eritrea il 17 dicembre 1895 al comando della 3^ batteria da montagna che il 9 gennaio 1896 già era in campo. Partecipò così con la colonna Stevani alle operazioni del 24 e 25 febbraio 1896 del Mai Maret contro i ribelli che minacciavano le retrovie del Corpo di spedizione.
Assegnato alla brigata d’artiglieria del maggiore De Rosa della colonna Albertone, nella mattina del 1° marzo si trovò ben presto impegnato in un combattimento impari. Le orde scioane, dopo quattro ore di assalti, travolsero le fanterie, le batterie indigene della brigata e si gettarono sulle batterie bianche che con calma e sangue freddo mirabile continuarono a fulminare con tiro a mitraglia le masse nemiche. Tacquero solo quando, esaurite le munizioni, ufficiali e soldati caddero intorno ai pezzi dopo una strenua difesa a colpi di baionetta. Il capitano Bianchini, già ferito da una fucilata al collo, cadde, colpito a morte mentre, in piedi sul cofano del 3° pezzo, incitava i suoi artiglieri alla estrema resistenza.
Alla memoria del valoroso ufficiale con r. d. 11 marzo 1898 fu concessa la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: Comandante della 3^ batteria da montagna si distinse durante tutto il combattimento nel dirigere con intelligenza ed efficacia singolari, il fuoco della propria batteria. Sereno ed imperterrito, sacrificò eroicamente la propria vita e quella dei suoi per rimanere sino all’ultimo in batteria a protezione delle altre truppe. – Adua (Eritrea), l° marzo 1896.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 54.