DE CRISTOFORIS Tommaso

DE CRISTOFORIS001di Paolo e di Antonia Manara, nacque a Casale Monferrato il 6 giugno 1841 e cadde in combattimento a Dogali il 26 gennaio 1887.
Uscì dall’Accademia Militare di Torino con la promozione a sottotenente nel 12° reggimento fanteria il 30 giugno 1859.
Trasferito al 23° reggimento, fu aiutante dì campo del comandante la brigata rimanendovi anche con la promozione a tenente avvenuta il 10 giugno 1860. In tale qualità, nella campagna delle Marche e dell’Umbria e all’assedio di Gaeta, gli fu conferita la medaglia d’argento al v. m. per il valore dimostrato nel combattimento di S. Giuliano, il 26 ottobre 1860. Nell’aprile 1861 venne destinato al 56° reggimento di nuova costituzione e, dopo un breve servizio quale aiutante di campo del comandante la Divisione di Novara, con la promozione a capitano, il 4 giugno 1864, fu aggregato al Corpo di stato maggiore e prese parte alla campagna del 1866 con le truppe del generale Cialdini. Promosso maggiore l’8 novembre 1880, assolse vari e delicati incarichi. Quindi, con la promozione a tenente colonnello, passò al 93° reggimento.
Messo a disposizione dei presidi d’Africa il 15 settembre 1886 si imbarcò per Massaua ove, giunto, assunse il comando del III battaglione fanteria d’Africa.
Il 25 gennaio 1887 ras Alula attaccò con numerose forze il presidio di Saati, ma venne respinto con gravi perdite. Il tenente colonnello De Cristoforis, ricevuto l’ordine di scortare la colonna di rifornimento di viveri, armi e munizioni e di portarsi subito in aiuto a quel presidio, partì da Moncullo all’alba del giorno successivo. Verso le ore 8,30 la colonna aveva di poco oltrepassato il torrente Sergatob, nei pressi di Saati, quando venne fatta segno a scariche di fucileria. De Cristoforis, schierate le truppe, rispose dapprima con efficace fuoco alla fucileria avversaria, poi, incalzato da presso, raccolse, con abile e ardimentosa manovra, i suoi uomini, 23 ufficiali e 500 soldati, sulle alture di Dogali per una disperata resistenza.
A mezzogiorno, dopo quattro ore di combattimento, il battaglione, ormai accerchiato, venne completamente distrutto. Impavido, nel quadrato dei suoi fanti, De Cristoforis, prima di cadere trafitto dalle lance degli abissini, trovò ancora la forza d’animo di ordinare ai pochi superstiti di presentare le armi ai valorosi caduti nella eroica difesa.
Alla memoria di lui fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con r. d. 20 febbraio 1887 con la seguente motivazione: Per aver spontaneamente impegnato il combattimento contro forze sproporzionatamente superiori e per aver in seguito opposta eroica difesa nella quale egli fu ucciso e tutti i suoi dipendenti rimasero morti o feriti. – Dogali (Africa), 26 gennaio 1887


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1871 al 1914,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1958,    p. 24.

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