PEDRANZINI Pietro

PEDRANZINI PIETRO079di Pietro e di Maria Giovanna Rini, nacque in Bormio, presso Sondrio, il 6 ottobre 1826 e ivi morì il 3 settembre 1903.
Nobile figura di patriota, fu protagonista di uno dei più arditi episodi di guerra alpina.
Nel giugno 1866, nell’imminenza della terza guerra d’indipendenza, la difesa della Valtellina al passo dello Stelvio fu affidata alla guardia nazionale che venne costituita con elementi locali e volontari, al comando del colonnello Enrico Guicciardi, deputato di Sondrio, il quale ebbe nel Pedranzini, suo tenente, il più fidato e sicuro collaboratore. Questi, che non aveva mai prestato servizio militare e ricopriva la carica di segretario comunale di Bormio, si dimostrò intrepido nel pericolo, audace scalatore e profondo conoscitore delle sue montagne dando prova di tali sue qualità in un momento assai difficile.
Gli Austriaci che avevano occupato il passo fin dal 23 giugno e si erano spinti a. Bormio, in seguito alla sconfitta subita a Sadowa, il 3 luglio, abbandonarono le posizioni e si ritirarono a Bagni Vecchi a nord di Bormio. Il Guicciardi, profittando della situazione, formò con le guardie nazionali quattro colonne per attaccare di fronte e di fianco le nuove posizioni occupate dagli Austriaci. La colonna di destra affidata al comando dello Zambelli, doveva, seguendo i volontari del Pedranzini, superare il passo della Reit a quota 2889 e prendere così il nemico alle spalle. Il compito del Pedranzini era tutt’altro che facile: si trattava di scalare una parete rocciosa per discendere poi lungo un pendio molto aspro. Ma egli non esitò. Con pochi animosi valicò il passo, discese per il vallone del Braulio, raggiunse Glaudadura e aprì di sorpresa il fuoco sugli Austriaci gettando tra essi lo scompiglio ed il terrore. Quindi, da solo e con pericolo della vita, discese un aspro burrone, raggiunse la strada dello Stelvio e con una vivace azione di fuoco impedì la rioccupazione del passo da parte del nemico. Fu sostenuto poi nella sua azione dagli altri volontari della colonna che lo raggiunsero seguendo la strada ordinaria.
Per la brillante quanto temeraria azione il Pedranzini venne decorato della medaglia d’oro al valore con regio decreto 6 dicembre 1866 per aver guidato lungo il difficilissimo e pericoloso passo della Reit la colonna Zambelli che tagliò la ritirata agli Austriaci e per essere sceso, prima di tutti, sulla strada postale a intercettare il passo ai fuggenti e determinare la resa di 75 prigionieri con gravissimo rischio personale. – Passo dello Stelvio, 11 luglio 1866.
L’episodio magnifico è ricordato in uno dei bassorilievi del monumento eretto in Sondrio al generale Giuseppe Garibaldi: testimonianza perenne di gratitudine delle popolazioni delle valli al figlio intrepido e valoroso.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.198.