CONTEDUCA Francesco

CONTEDUCA FRANCESCO084di Vincenzo e di Concetta Damato, nacque a Barletta il 13 ottobre 1844 e morì a Roma il 1° giugno 1930.
Nacque da modesta famiglia di marinai e si arruolò di leva nella Marina nel maggio 1865. Fu per pochi metri imbarcato sulla Carlo Alberto e sulla Re Galantuomo. Il 1° aprile 1866 passò sulla Formidabile come cannoniere di classe. Prese parte alla battaglia navale svoltasi in Adriatico tra il 18 e il 20 luglio 1866, nella quale ufficiali e semplici marinai gareggiarono in ardimento e valore. Alle 3 pomeridiane del 16 luglio la Squadra, della quale faceva parte la Formidabile al comando del capitano di fregata di Saint Bon, mosse da Ancona, per attaccare le fortificazioni austriache, con obiettivo Lissa. All’alba del 18 si iniziò l’attacco. Ridotte al silenzio le batterie esterne del forte S. Giorgio, fu ordinato alla Formidabile di entrare nel porto e di iniziare, nelle prime ore del 19, un fuoco rapido ed efficace per annientare le batterie nemiche dell’interno, ancora in piena efficienza. La Formidabile si avvicinò a meno di 300 metri dalla potente batteria del Castello e la prese sotto il suo tiro; ma non poté evitare quello preciso del nemico. Alcuni colpi caduti in coperta fecero divampare incendi; asportarono le attrezzature e seminarono la morte: pure i cannonieri non desistettero dal loro servizio tanto era alto il sentimento del dovere e lo spirito di sacrificio che avevano appresi dal loro comandante di Saint Bon. Il Conteduca, che da cannoniere di 2^ classe era passato puntatore, continuò senza soste il suo tiro preciso, calmo e regolare tra l’infuriare delle scariche e l’assordante rombo degli scoppi. Colpito da una granata caduta in batteria e che gli aveva sfracellata la mano sinistra, non ebbe un lamento né perse il coraggio. Si fasciò alla meglio e continuò imperterrito il fuoco, per tutto il giorno, nonostante il lancinante dolore e la forte perdita di sangue.
Il comandante in seconda della cannoniera, tenente di Sambuy, testimone della scena e che aveva già in precedenza notato lo straordinario coraggio del Conteduca, dovette a viva forza imporgli il trasporto all’infermeria. Ma prima di essere allontanato il Conteduca volle ancora lanciare sul nemico un ultimo colpo; poi, privo di forze, cadde svenuto tra le braccia dello stesso comandante che era accorso a sorreggerlo.
L’eroico contegno e l’elevato sentimento del dovere del cannoniere Conteduca furono premiati con la medaglia d’oro al valore concessagli con regio decreto 15 agosto 1867. Dice la motivazione: Per essersi distinto nei fatti d’armi avvenuti nell’Adriatico, nella campagna di guerra del 1866.
Congedato per l’inabilità seguita alla mutilazione riportata, fu per qualche tempo addetto al Museo Navale di Taranto. Morì a Roma nel 1930.


G. Carolei, G. Greganti, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1848 al 1870,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia,  [Grafischena], Roma 1950, p.208.