19 luglio 1943 – Sicilia, Italia e Roma
Sicilia. Prosegue l’avanzata delle truppe alleate verso nord: la CCXXXI brigata giunge nei pressi di Agira, mentre la II brigata canadese (1^ divisione) sferra un attacco in direzione di Leonforte. Presso Catania il XIII corpo inglese non riesce ad avanzare per la ferma resistenza opposta dalle truppe tedesche.
Più agevole è l’avanzata verso Trapani e Palermo delle forze della 7^ armata americana: la resistenza avversaria è estremamente blanda.
Italia. Si incontrano a Feltre Hitler e Mussolini. Il colloquio dura 6 ore, dalle 11 alle 17, durante le quali il Fuhrer cerca di risollevare il morale del Duce finito sotto terra in seguito ai rovesci militari in Africa e in Sicilia e alla mutata situazione politica interna. A questo proposito il dittatore tedesco è al corrente delle proposte avanzate da qualche alto ufficiale e da personalità politiche per la ricerca di una pace separata con gli Alleati. Con il suo inarrestabile eloquio Hitler stordisce Mussolini, parla delle armi segrete che si stanno preparando in Germania e che assicureranno la vittoria all’Asse, e offre l’invio in Italia di truppe germaniche. Esige d’altra parte dal “collega”, dando all’ultimatum la forma di suggerimento, che Mussolini usi il pugno di ferro e purghi il partito e il paese dagli oppositori.
Prima incursione aerea alleata su Roma: più di 500 bombardieri del l’aviazione americana rovesciano sugli aeroporti del Littorio e di Ciampino, e sul nodo ferroviario che attraversa
il quartiere di San Lorenzo, circa 1000 t di bombe. L’attacco, che si svolge in due fasi (una al mattino e una al pomeriggio), causa numerose vittime (pare 2000) e danni abbastanza consistenti
(tra l’altro viene colpita in maniera grave la basilica di San Lorenzo). Il centro storico della città non viene colpito, ma l’emozione nella capitale e nel paese è enorme.
(Sul bombardamento di Roma abbiamo realizzato una piccola Mostra itinerante. Questa può essere data in concessione d’uso gratuito – scrivi a bibliolorenzolodi@libero.it)