ROSSO Ettore

rosso-ettoren. 29 giugno 1920 Gropparello (Piacenza) (https://it.wikipedia.org/wiki/Ettore_Rosso). Sottotenente complemento, CXXXIV battaglione Misto del genio, Divisione Corazzata Ariete.

Figlio del direttore di un piccolo centro petrolifero in provincia di Piacenza, conseguita la maturità scientifica si iscrisse alla facoltà d’ingegneria nel Politecnico di Milano. Entrata l’Italia in guerra, nel giugno 1940, rinunciava al beneficio del ritardo nella prestazione del servizio militare come studente universitario per arruolarsi, nel marzo 1941, nel 3° rgt. genio. Promosso sergente in aprile, nell’agosto successivo partiva col IV battaglione Artieri per la Slovenia. Rimpatriato un mese dopo ed ammesso alla Scuola allievi ufficiali di Pavia, venne nominato sottotenente nel maggio 1942. Rientrato al 3° reggimento genio, fu assegnato alla 134^ compagnia Artieri del CXXXIV battaglione Misto mobilitato destinato alla Divisione Corazzata Ariete. Alla data dell’armistizio era dislocato con il suo plotone Guastatori sulla via Cassia nei presi di Monterosi.

Volontario di guerra, l’8 settembre 1943 ricevuti gli ordini di massima conseguenti alla nuova situazione, senza sbandamenti morali o crisi di coscienza, sapeva distinguere immediatamente quale fosse il suo dovere. Incaricato di disporre uno sbarramento di mine ai margini di un caposaldo della Difesa Nord di Roma, si portava sul posto ed iniziava il lavoro. Avuto notizia che si avvicinava una colonna tedesca, disponeva i suoi autocarri carichi di mine di traverso alla strada per ostruire il transito. Al comandante della colonna nemica sopraggiunta, che gli intimava di liberare la strada, rispondeva d’iniziativa con un netto rifiuto. Ricevuto un ultimatum di quindici minuti ne approfittava per completare lo sbarramento e far ripiegare i suoi uomini, ad eccezione di quattro volontari, su posizione arretrata. Scaduto il termine concessogli e iniziando la colonna ad avanzare, apriva il fuoco su di essa. Constatata l’impossibilità di arrestarla col fuoco delle armi, con sublime eroismo provocava lo scoppio del carico di mine, immolando la sua giovane esistenza e distruggendo la testa della colonna nemica che, perduto il comandante, era costretta a ripiegare. – Monterosi, 9 settembre 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 294.