ANDREANI Alberto
nasce nel 1902 a Crotone (Catanzaro). Tenente Colonnello s.p.e. (servizio permanente effettivo) fanteria carrista, partigiano combattente.
Figlio del generale di C.A. (Corpo d’Armata) Ghino, che nella prima guerra mondiale riportò ferite e mutilazioni e fu decorato al V.M. (Valore Militare), iniziò la carriera militare nel luglio 1921 quale allievo ufficiale di complemento. Conseguita la nomina a sottotenente di complemento di fanteria ed ammesso a frequentare il corso di reclutamento presso l’Accademia Militare di Modena, ottenne nel settembre 1926 la promozione a tenente di fanteria in s.p.e. Fu trasferito d’autorità nel R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) della Cirenaica nel gennaio 1928 ed ivi rimase fino al marzo 1931. Dal novembre 1933 al giugno 1936 frequentò l’Istituto superiore di guerra di Torino. Compiuto l’esperimento di S.M. (Stato Maggiore) presso il Comando della Divisione Cosseria e promosso capitano nel gennaio 1937, prestò servizio nel 2° e nel 3° reggimento fanteria carrista. Nel novembre 1939 passò al Comando del C.A. (Corpo d’Armata) di Genova in servizio di S.M. (Stato Maggiore) e col grado di maggiore, partecipò alle operazioni sul fronte occidentale. Dal febbraio 1941 al giugno 1942 combatté in A.S. (Africa Settentrionale) al comando del VII battaglione carri M. 13/40. Trasferito al 31° fanteria carrista, vi fu promosso tenente colonnello nel luglio 1942 e nel maggio 1943 passò al Comando del XIX C.d’A. (Corpo d’Armata) mobilitato. Dopo l’armistizio fece parte delle organizzazioni clandestine dipendenti dal C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale) di Verona assumendo, dal 1° aprile 1944, la qualifica gerarchica di comandante raggruppamento di battaglioni. Catturato ed internato nel campo di concentramento di Bolzano, venne liberato dalla prigionia nell’aprile 1945. Ripreso servizio nel novembre 1948, fu vice comandante del 1320 reggimento carristi dell‘Ariete. Promosso colonnello nel giugno 1950 e messo a disposizione del Comando Territoriale di Padova, nel gennaio 1951 assumeva il comando del Distretto Militare di Massa Carrara. Morì a Massa il 3 ottobre 1951.
Altre ricompense: Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (Cirenaica, giugno 1928).
Subito dopo l’armistizio, soldato deciso e fedele, intraprendeva la lotta di liberazione molto distinguendosi per esimie doti di animatore e di organizzatore e fornendo, in numerose e difficili circostanze, belle e sicure prove di coraggio. Attivamente ricercato dai tedeschi finiva per cadere, insieme ad un collega, in mani nemiche. Interrogati sulla organizzazione partigiana venivano, a causa del fiero silenzio, sottoposti ad inaudite sevizie che, protrattesi per più giorni, causavano la morte del collega e compagno di martirio che spirava fra le braccia del tenente colonnello Andreani. Per altri sei giorni si protraevano sul vivente le torture senza poterlo indurre a deflettere dal nobile ed esemplare atteggiamento. Ridotto una larva di uomo, pressoché cieco ed ormai mortalmente lesionato, trovava ancora la forza di tenere alta, fra i compagni di prigionia, in un campo di concentramento germanico la fede nell’avvenire della Patria. – Zona di Verona, ottobre 1943 – aprile 1945.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 710.