Araldi Alberto

nasce a  Ziano Piacentino (Piacenza) il 18 gennaio 1912 (Wikipedia). Brigadiere carabinieri, partigiano combattente.

Si arruolò volontario allievo carabinieri a piedi nella legione allievi. Destinato in seguito nella legione di Cagliari e poscia in quella di Genova, fu promosso vicebrigadiere dal 30 marzo 1941. Dal marzo 1942 al 15 agosto 1943 fu col XXII battaglione CC. (Carabinieri) mobilitato in Dalmazia. L’8 settembre 1943 si trovava in famiglia in licenza speciale. Aderiva al movimento clandestino di resistenza e entrava a far parte dal 4 dicembre 1943 della I Divisione Piacenza assumendo la qualifica partigiana gerarchica di comandante di distaccamento, col grado di sottotenente, poi dal 22 giugno al 14 luglio 1944, quella di comandante di Brigata, ed infine dal 15 luglio 1944 al 6 febbraio 1945 fu vicecomandante di Divisione col grado equiparato a maggiore.

Patriota di grande fede e di purissime doti, coraggioso, indomito e valoroso comandante partigiano, guidava i propri uomini alle più ardite imprese dando con le sue epiche gesta, alle popolazioni atterrite dalla prepotenza e dai soprusi degli oppressori, la fede nel movimento partigiano. Dopo aver compiuto per sua iniziativa, azioni di leggendario valore, organizzava un audace piano per colpire uno dei maggiori responsabili delle ignominie e delle efferatezze. Catturato per vile delazione mentre si accingeva a compiere la missione, veniva condannato a morte ed affrontava con fierezza e serenità il plotone di esecuzione che col piombo fratricida troncava la sua balda esistenza. Cadeva al grido di Viva l’Italia!, esempio ed assertore di ogni eroismo. Cimitero di Piacenza, 6 febbraio 1945.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 624.