PENNESTRÌ Domenico

nasce il 1° gennaio 1899 a Reggio Calabria (https://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Pennestr%C3%AC). Tenente colonnello s.p.e. (servizio permanente effettivo), 129° reggimento fanteria.

Partecipò giovanissimo alla prima guerra mondiale combattendo in Francia come sottotenente di complemento nel 76° reggimento fanteria della Brigata Napoli. Congedato nel marzo 1920, riprendeva gli studi universitari nella facoltà di ingegneria. Nominato tenente in s.p.e. con anzianità settembre 1920; dal 1922 al 1925 prestò servizio in Colonia, prima in Libia e poi in Eritrea, col IX battaglione eritreo. Fu, in seguito al rimpatrio, istruttore nel battaglione allievi ufficiali del 52° fanteria nella Scuola di Spoleto dove nel 1934 conseguì la promozione a capitano con anzianità dicembre 1924. Maggiore dal febbraio 1941, raggiungeva il 129° fanteria Perugia mobilitato col quale prendeva parte alle operazioni di guerra in Balcania come comandante del I battaglione, comando che tenne anche con la promozione a tenente colonnello conseguita nel febbraio 1943.

Comandante di battaglione, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, guidava con grande perizia e noncurante del pericolo i propri uomini nella dura guerriglia contro i nazisti. Circondato e catturato dopo aspra resistenza, con il reparto decimato per le gravi perdite subite, veniva condannato a morte. Allo scopo di salvare i suoi gregari, al comandante tedesco dichiarava di essere il solo responsabile della condotta del suo reparto e quindi l’unico colpevole da fucilare. Davanti al plotone di esecuzione teneva contegno fiero e dignitoso. Colpito a morte da una raffica di mitragliatrice trovava ancora la forza di gridare: Viva l’Italia!  – Porto Edda (Albania), 5 ottobre 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 340.