RUSSO Nicola

nasce il 22 ottobre 1897 a Rionero in Vulture (Potenza) (https://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Russo). Tenente Colonnello s.p.e. (servizio permanente effettivo, 52° reggimento artiglieria, Divisione Torino.

Partecipò alla prima guerra mondiale in batterie da fortezza raggiungendo il grado di tenente di complemento. Congedato nel giugno 1920, ottenne nel 1925 il passaggio in s.p.e. con lo stesso grado. Prestò poi successivamente servizio nel 2° reggimento artiglieria da campagna, alla Scuola allievi sottufficiali di Modena ed infine a quella di Nocera Inferiore. Promosso capitano nel 1932, fu trasferito all’11° da campagna. Dal 1935 all’agosto 1937 fu in A.O. (Africa Orientale) destinato al Comando d’artiglieria del I C.A. (Corpo d’Armata). Rientrato in Italia, fu assegnato al 52° reggimento artiglieria Torino e mobilitato nel giugno 1940, prendeva parte alle operazioni di guerra svoltesi alla frontiera occidentale. Promosso maggiore partecipò dal 19 aprile 1941 al conflitto contro la Jugoslavia e dal luglio dello stesso anno alla campagna contro la Russia. Promosso tenente colonnello nel luglio 1942, cadde in mano nemica combattendo sul Don in dicembre, facendo ritorno in Patria soltanto nel febbraio 1954, dopo dura prigionia in campi di punizione. Trattenuto in servizio, fece parte della presidenza dell’Unione Reduci della Russia e dopo avere raggiunto il grado di generale di Brigata, decedeva a Roma il 20 aprile 1959 (https://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Russo).

Altre decorazioni: Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (Fronte russo, settembre – dicembre 1941); Cr.g. al V.M. (Fronte russo, dicembre 1941).

Comandante di un gruppo di artiglieria particolarmente impegnato ed esposto, con l’esempio e l’ascendente personale fece della propria unità un forte ed agguerrito strumento di lotta che, anche nel logorio di un lungo, estenuante ripiegamento, conservò, per suo merito e nonostante quotidiane sanguinose perdite, intatta la coesione disciplinare e la capacità operativa. Catturato e sottoposto, per la fierezza del carattere e l’inflessibile attaccamento al dovere ed all’onore militare, a inenarrabili patimenti e privazioni, per oltre undici anni di prigionia seppe apporre alle più allettanti lusinghe ed alle più crudeli minacce e sevizie la dirittura del contegno, la cosciente indifferenza al sacrificio della vita, la completa dedizione di tutto se stesso alla Patria lontana ed alle sue istituzioni. Col suo fiero contegno fu per i compagni di prigionia simbolo delle più elette virtù di uomo e di soldato e per gli stessi nemici esempio di incorruttibile rettitudine e di fulgido valore. Russia, 1942 -1954.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 731.