SALTINI Vittorio
nasce il 1° febbraio 1904 a Budrio di Correggio (Reggio Emilia) (https://www.anpi.it/donne-e-uomini/2389/vittorio-saltini). Partigiano combattente.
Nato da famiglia di contadini, perseguitato fin da giovane per le sue idee politiche, trovò asilo prima in Francia e poi in Russia ove rimase per oltre tre anni. Arrestato a Parma nel 1934 e condannato a 20 anni di carcere, riacquistò la libertà dopo il 25 luglio 1943 riprendendo la sua battaglia politica clandestina fra i contadini e gli operai del Reggiano. Abile organizzatore, fu nominato dirigente della Federazione comunista e membro del Comando Piazza del Corpo Volontari della Libertà della provincia di Reggio Emilia, assumendo il nome di battaglia Toti. Cadde, vittima di un tranello mentre si recava ad una riunione clandestina. Poche ore più tardi anche la sorella subiva la stessa sorte, uccisa a pochi passi dal luogo già bagnato di sangue.
Menomato fisicamente per patimenti sofferti in precedente detenzione politica, riacquistata la perduta libertà e con essa la possibilità di ancora propagandare l’idea per cui aveva sofferto e lottato, organizzava ed animava con indomito entusiasmo le formazioni partigiane della provincia di Reggio Emilia, partecipando con esse ad aspri combattimenti. Attivamente ricercato dalla polizia nazifascista, nonostante la palese menomazione fisica che lo faceva facilmente individuare, continuava intrepido nella sua opera patriottica, fìnché dai sicari vilmente appostati sulla soglia di casa, veniva trucidato assieme alla sorella, mentre con essa si recava a riunione clandestina in favore della causa che fu essenza della sua vita. – Appennino Reggiano – Pianura Reggiana, 1° ottobre 1943 – 25 gennaio 1945.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 618.