TESCIONE Gennaro

nasce nel 1916 a Caserta. Tenente complemento, 10° reggimento fanteria.

Figlio di grande invalido, più volte decorato al valore, già deputato nella XXV Legislatura, fu ammesso nella Scuola allievi ufficiali di Palermo nel luglio 1935 e nel dicembre successivo fu nominato aspirante. Assegnato al 40° reggimento fanteria, fu promosso sottotenente nell’aprile 1937 e compiuto il servizio di prima nomina fu congedato il 31 gennaio 1938. Laureatosi, frattanto, in giurisprudenza, iniziava a Napoli la sua attività professionale e la esercitò fino all’agosto 1939 allorché fu richiamato alle armi. Inviato al deposito misto delle truppe dell’Egeo a Barletta, nel giugno 1940 raggiungeva a Rodi il 10° reggimento fanteria della Divisione Regina, ove fu promosso tenente nell’ottobre 1941. Giovane sportivo si era distinto in molte competizioni atletiche. La sua vasta cultura umanistica era nota ed apprezzata per le pubblicazioni di carattere letterario.

Ufficiale addetto all’Ufficio Servizi del Comando Superiore dell’Egeo, con mansioni vere e proprie di Ufficiale di S.M. (Stato Maggiore), partecipò all’atto dell’armistizio, come ufficiale di collegamento presso il Comando del Settore Rodi, alle operazioni contro i tedeschi distinguendosi per fede, entusiasmo e sereno sprezzo del pericolo. Divenuto internato militare in seguito alla nostra resa, si adoperò con altri giovani generosi e decisi per preparare d’intesa con gli Alleati, un moto di riscossa nell’isola. Sfumato il piano insurrezionale, tentò per due volte, ma senza successo, la fuga per portare su più libero suolo le sue energie a servizio della Patria umiliata. Avuto l’ordine di partenza per essere deportato in campo di concentramento del continente, all’appressarsi della gendarmeria tedesca che veniva per catturarlo, nella sublime esaltazione del concetto di onore militare, stoicamente compì il già divisato sacrificio della sua giovane e fiorentissima vita, intendendo con il suo olocausto dare a tutti, nell’ora triste della disfatta, in contrapposto al generale smarrimento, un fulgido esempio di virile coraggio e di suprema dedizione alla Patria. Rodi (Egeo), 9 dicembre 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 361.