TICCHIONI Ludovico

nasce il 16 aprile 1927 a  Mestre (Venezia) (https://it.wikipedia.org/wiki/Ludovico_Ticchioni). Partigiano combattente.

Figlio di generale di cavalleria, vicecomandante del Gruppo di combattimento Friuli nella guerra di liberazione, era studente nel Liceo classico L. Ariosto in Ferrara l’8 settembre 1943, alla dichiarazione dell’armistizio. Giovane di profondi sentimenti patriottici, si aggregava non ancora diciassettenne ad una Brigata partigiana del Ferrarese, la XXXV Brigata G.A.P. (Gruppi di Azione Patriottica) Garibaldi, nella quale in diverse difficili circostanze diede prova del suo valore. Arrestato il 27 dicembre 1944, veniva fucilato insieme a due suoi compagni nella piazza di Codigoro il 14 febbraio 1945. Il padre apprendeva la ferale notizia mentre con le sue truppe entrava vittoriosamente in Bologna nell’aprile successivo.

Sedicenne, di nobili sentimenti patriottici, si arruolava volontariamente in una formazione partigiana dedicandosi alla causa della Libertà con la passione e l’ardimento dei suoi giovani anni. Arrestato per delazione, subì 49 giorni di duro carcere sopportando con stoica fierezza, torture e sevizie, perché denunziasse i compagni di lotta; ma le sue labbra restarono chiuse dal suggello dell’onore e della fedeltà. Né valse la promessa di avere salva la vita, se avesse abiurato la sua fede e preferì la morte all’ignominia del tradimento. Purissimo apostolo dell’amore alla Patria, cadde barbaramente trucidato e la sua figura è assurta luminosa tra i martiri della nuova Italia. Codigoro, 14 febbraio 1945.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 627.