CALEARI Bruno

nasce a Sussak (Fiume) il 1° giugno 1908 (https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/CaleariBruno.aspx). Sottotenente di vascello R.S. (Ruoli Speciali), M.M. (Marina Militare), osservatore.

Conseguito nel 1926 il diploma di capitano marittimo presso l’Istituto nautico di Fiume ed imbarcato per circa due anni su navi del Lloyd Triestino e della Società Adria, il 10 dicembre 1928, veniva ammesso all’84° corso per ufficiali di complemento all’Accademia Navale di Livorno. Uscito aspirante guardiamarina il 1° gennaio 1929, prendeva imbarco sul sommergibile De Geneys prima e sull’esploratore Vivaidi poi conseguendo la promozione a guardiamarina il 10 ottobre dello stesso anno. Congedato il 27 agosto 1930 riprendeva il suo posto nella società Adria. Nel luglio 1935, richiamato e destinato sul Vivaldi, partecipava nel Mar Rosso alla campagna etiopica conseguendo il 21 agosto del 1936 la promozione a sottotenente di vascello. Ottenuto il passaggio nel Ruolo Speciale seguiva poi con successo dal settembre 1936 all’aprile 1937 un corso di osservatore aereo alla Scuola di Taranto. Passava successivamente a Nisida con la 182° squadriglia idrovolanti, ad Augusta con la 184^ ed infine dal 24 gennaio 1940, all’Aeroporto di Vigna di Valle con la 148^. Entrata l’Italia in guerra, raggiungeva un aeroporto della Sardegna.

Già combattente nell’Africa Orientale Italiana, non aveva conosciuto alcun limite di coraggio e dì sacrificio nel superamento di se stesso per servire la Patria oltre il dovere. Osservatore a bordo di un idrovolante in ricognizione strategica, attaccato da tre velivoli da caccia nemici, veniva mortalmente ferito al petto mentre accingeva alla difesa. Colpito una seconda volta al capo e sempre sotto il fuoco dell’avversario, mentre l’idrovolante era costretto ad ammarare per le avarie riportate, stoicamente determinava l’esatta posizione dell’ apparecchio, impartendo al marconista istruzioni e consigli per la trasmissione dei segnali di soccorso, onde i camerati potessero trarne possibilità di salvezza. Prossimo all’agonia, cosciente del suo stato, con sovrumana energia e con disperata volontà, dava ancora preziosi consigli per l’organizzazione della difesa. Quindi serenamente decedeva. Col suo ultimo respiro passò sul mare un soffio di epopea. Mediterraneo Occidentale, 9 luglio 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 414.