AGOSTI Guido

nasce a Dello (Brescia) il 15 aprile 1893 (Wikipedia). Tenente Colonnello s.p.e. (servizio permanente effettivo), 90° reggimento fanteria.

Nominato sottotenente di complemento nel novembre 1914 ed assegnato al 77° reggimento fanteria, partecipò, dall’inizio delle operazioni, alla guerra 1915 -18 rimanendo ferito, e guadagnandosi una  decorazione ed anche un encomio solenne. Passato effettivo nel gennaio 1916, lasciò il fronte nell’ottobre 1918, col grado di capitano, per malattia. Dal 1929 al 1932 fu istruttore presso l’Esercito albanese e al suo rimpatrio, fu trasferito al 42° fanteria. Nel 1935 mobilitato per esigenze A.O. (Africa Orientale),  partì per la Libia per raggiungere nel gennaio 1936 l’A.O. con la Divisioone Cosseria. Rimpatriato dopo essersi meritato altro encomio solenne durante le operazioni nello Scirè al comando del V battaglione fu promosso maggiore. Trasferito, nell’aprile 1939, al 90° fanteria, l’anno dopo, nel giugno 1940, partecipava alle operazioni di guerra alla frontiera alpina occidentale conseguendo la promozione a tenente colonnello pochi giorni dopo. Rientrato al deposito, nel luglio 1942, partiva col reggimento per la Russia.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Sabotino, 1916).

Comandante di battaglione, veterano valorosissimo di tre guerre, ferito e decorato di medaglia d’argento al valore militare nella grande guerra per mirabile contegno alla testa di una compagnia, preparava, con infiammata passione di sperimentato ufficiale superiore, i suoi fanti per le durissime prove sul fronte russo. Con rara perizia e abnegazione organizzava in ambiente e situazioni di eccezionale difficoltà, la posizione affidatagli a difesa sul Don. Di fronte ad un improvviso attacco di forze nemiche soverchianti, con prontezza si lanciava alla testa della compagnia di rincalzo e, sprezzante dell’intenso fuoco di mitragliatrici e di mortai avversari, la guidava con ardimento e impeto trascinatore che ne moltiplicava le forze, in reiterati contrattacchi alla baionetta e bombe a mano. Nell’ultimo e più violento assalto mentre i suoi fanti guidati dal suo esempio e dalla sua azione animatrice ricacciavano il nemico, egli cadeva mortalmente colpito, fulgido esempio di mirabile consapevole eroismo praticato con ininterrotta passione di soldato per circa sei lustri, chiudendo così la sua vita nobilissima. Esemplare sacrificio di soldato e di comandante. Quota 158 di Deresowka (Fronte russo), 11 settembre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 87.