ALBERA Luigi

nasce nel 1910 a Milano. Capitano complemento, 2° reggimento artiglieria alpina, divisione Tridentina.

Conseguita la laurea in architettura al Politecnico di Milano, veniva ammesso, nel luglio 1932, alla Scuola allievi ufficiali di complemento di Brà, da cui usciva sottotenente nel novembre dello stesso anno. Assegnato al 1° reggimento artiglieria da montagna fu congedato nel novembre 1934. Richiamato col grado di tenente nel giugno 1940, presso il 2° artiglieria alpini, partecipava alle operazioni di guerra alla frontiera alpina occidentale col gruppo Val Camonica fino alla conclusione dell’armistizio con la Francia. Dal 12 novembre del 1940 passava in Albania col gruppo Bergamo e sul fronte greco, quale ufficiale osservatore del gruppo si distingueva tanto da essere proposto per una M.A. (Medaglia Argento) al valore. Promosso capitano dal l° gennaio 1942 ed assegnatogli il reparto comando del reggimento, partiva per la Russia sette mesi dopo, il 27 luglio.

Ufficiale di alte qualità già duramente provato in precedenti campagne, durante un lungo, rischioso e logorante ripiegamento si  prodigava in ogni guisa per il reparto, noncurante la fatica, le privazioni, il pericolo ovunque insidiante. Durante la marcia in giornata decisiva per la sorte della colonna, vista la minaccia portata sul fianco da forze nemiche munite di numerose armi automatiche, intuendo che una sezione fucilieri spiegata per neutralizzarle, inferiore per numero ed armamento, stava per essere sopraffatta, si slanciava spontaneamente nel combattimento con un pugno di volontari da lui raccolti; rianimava i combattenti già esausti e, primo tra i primi, trascinava tutti a disperato contrattacco. Noncurante della violenta reazione avversaria che assottigliava ancora il suo sparuto drappello, costringeva il nemico a desistere dall’intento, gli cagionava gravi perdite, lo inseguiva arditamente allo scoperto, non gli dava tregua finché non lo sloggiava dall’ultima postazione e, nell’attimo in cui coglieva già la vittoria e liberava la via all’avanzata della colonna, una ultima raffica di moschetto mitragliatore lo fulminava. Degno esempio delle più luminose ed eroiche tradizioni del soldato d’Italia. – Nikitowka (Russia), 26 gennaio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 193.