BRAIDA Giulio

nasce nel 1921 a Tripoli (Libia). Sergente universitario, 30° raggruppamento artiglieria di Corpo d’Armata.

Figlio di ufficiale superiore dell’Esercito, partecipò ad un concorso di ammissione a Modena nel 1941, ma respinto perché non fisicamente idoneo, ottenne di arruolarsi col grado di sergente in un gruppo di artiglieria della difesa costiera della Calabria. Non soddisfatto della destinazione, fu inviato a domanda al IO1° reggimento artiglieria di C.d’A. (Corpo d’Armata) a Casale Monferrato dove nell’ottobre 1942 fu assegnato ad un gruppo di formazione destinato al 30° raggruppamento di C.d’A. sul fronte russo. Comandato prima all’ufficio maggiorità per le sue condizioni fisiche, ottenne in seguito di essere assegnato ad un osservatorio avanzato di prima linea e quindi durante il ripiegamento di comandare una centuria di artiglieri volontari appiedati che conduceva in temerari assalti contro il nemico incalzante.

Sottufficiale universitario, volontario di guerra benché fisicamente non idoneo alle fatiche di guerra, durante una lunga e sanguinosa battaglia sulle rive del Don, assegnato, a sua domanda, ad un osservatorio di primissima linea dava prove fulgidissime di ardimento, di valore e eroismo, prodigandosi oltre i limiti di ogni sua umana possibilità per il preciso e tempestivo assolvimento del suo compito. Iniziatosi il movimento di ripiega mento partecipava volontariamente, con slancio ed entusiasmo, alla formazione di una batteria appiedata che trascinata dal suo irresistibile esempio muoveva all’assalto e metteva in fuga il nemico inseguendolo oltre gli obiettivi assegnati. Iniziata l’ultima tappa che doveva portarlo entro le linee amiche, esaurito, ferito, congelato, si trascinava per alcuni chilometri con l’aiuto di alcuni camerati che l’ammiravano e l’amavano. Vedendo però che ogni sforzo per raggiungere la meta sarebbe stato fatale al generoso cameratismo di chi lo sorreggeva, ordinava di essere abbandonato e dopo avere un’ultima volta gridato: Viva l’Italia! , si abbatteva esanime sulla steppa nevosa. Volontario di guerra, volontario in tutte le imprese di maggior rischio e pericolo, esempio fulgidissimo di ardimento e di cameratismo, magnifico campione e continuatore delle  eroiche gesta del volontarismo goliardico italiano. Fronte russo, 2 dicembre 1942 – 15 gennaio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 170.