CECCOTTI Livio

nasce a Poggio Terza Armata (Gorizia)  il 24 febbraio 1914  (http://www.asso4stormo.it › arc_02 › Ceccotti › cec). Capitano s.p.e. A.A. (servizio permanente effettivo Arma Aeronautica), pilota.

Conseguito a Gorizia il diploma di ragioniere, si arruolò volontario in Aeronautica nel 1936 in qualità di allievo ufficiale pilota. Inviato alla Scuola di pilotaggio di Grottaglie ottenne, nel maggio 1937, la nomina a sottotenente di complemento ed il brevetto di pilota militare. Destinato al 53° stormo C.T. (Caccia Terrestre) fu congedato nel novembre dello stesso anno. Richiamato nel gennaio 1938 partì per la Spagna dove rimase per circa dieci mesi. Rientrato in Patria, venne assegnato al 4° stormo C.T. col quale entrava in guerra nel giugno 1940 sul fronte occidentale. Fu poi in A.S. (Africa Settentrionale) col 150° gruppo autonomo da caccia dal gennaio 1941 e dall’agosto successivo, al gruppo C del 4° stormo C.T. nell’aeroporto di Catania. Nel gennaio 1942 fu trasferito a Caselle Torinese dove si guadagnò una M.B. al V.A. (Medagkia Bronzo al Valore Militare) per la perizia dimostrata in un incidente di volo. Promosso capitano, ritornò in Africa nel giugno dello stesso anno.

Altre decorazioni: sottotenente in s.p.e. per meriti di guerra (Spagna, 1939); M.B. (Medagia Bronzo) sul campo (Cielo A.S., dicembre 1940 – aprile 1941); capitano per meriti di guerra (18 settembre 1942).

Prode figura di soldato, pilota di alta capacità professionale, in numerosi scontri col nemico dava superbe prove di ardimento, tenacia e valore. Più volte, trovatosi per la sua stessa irruenta aggressività in situazioni difficili, accettava la lotta risolvendola sempre vittoriosamente. Per due volte riuscit1a a riportare nelle linee il proprio velivolo colpito in parti vitali. Nel suo ultimo combattimento particolarmente aspro, cercato e voluto, profondendo come sempre tutto il suo eroico ardore accettava un’impari lotta impegnandosi in un duello mortale contro cinque caccia nemici. Con precise raffiche di mitragliatrice abbatteva prima uno e poi un secondo avversario; ma, sopraffatto, era costretto a lanciarsi col paracadute dal rogo fumante del suo apparecchio. Durante la discesa, barbaramente mitragliato, immolava la sua nobile e giovane vita tutta in tessuta di luminoso coraggio, di consapevole audacia nell’arma, del più puro eroismo al servizio della Patria immortale. Cielo dell’Africa Settentrionale, 18 luglio 2 ottobre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 94.