CERBINO Antonio

nasce nel 1894 a Grottaglie (Lecce). Tenente colonnello s.p.e. (servizio permanente effettivo), 204° reggimento artiglieria divisionale.

Conseguita la licenza della Scuola d’arte in Grottaglie, indi il diploma dell’Istituto superiore di Belle Arti di Roma con abilitazione d’insegnamento nelle scuole medie, a diciannove anni si arruolò come allievo sergente nel 19° reggimento artiglieria da campagna, attenendone i galloni nel febbraio 1915. Partecipò a tutta la prima guerra mondiale, prima col 35°  reggimento artiglieria da campagna, e nominato sottotenente di complemento, col 47° reggimento nel quale ebbe anche la successiva promozione a tenente in s.p.e. per m.g. (meriti di guerra). Dopo l’armistizio fu inviato in Albania e nel luglio 1919 rimpatriava per malattia. Ebbe le promozioni a capitano nell’aprile 1933 ed a maggiore per avanzamento anticipato nel dicembre 1936. Nel 1939 fu destinato in A.S. (Africa Settentrionale) assegnato prima al 44° reggimento, poi al 45° ed infine al 204° reggimento artiglieria motorizzato, I gruppo, col grado di tenente colonnello conseguito nel gennaio 1940. Assunto il comando dell’artiglieria di ampio settore a Sidi El Barrani, contrastò l’offensiva nemica dall’8 all’11 dicembre 1940. Ferito e prigioniero degli inglesi fu restituito in Patria nell’aprile 1946 e promosso colonnello con anzianità retrodatata al luglio 1943, fu nominato comandante del Presidio Militare e poi direttore della Direzione artiglieria di Taranto. Collocato nella riserva a domanda, nel giugno 1947, fu nominato Presidente dell’Istituto Autonomo Case Popolari della Provincia Ionica e componente il Consiglio Nazionale Istituti Case Popolari, e Presidente della Federazione Combattenti di Taranto e di quella del Nastro Azzurro. Promosso generale di Brigata nella riserva, dal luglio 1953. Vice Presidente Nazionale dell’Associazione Combattenti. Fa parte del Comitato Provinciale Orfani di guerra e dell’Associazione Madri e Vedove dei Caduti in guerra. Dal 1955 è stato, per 5 anni, Presidente della Commissione per i profitti di guerra e di contingenza. 

Altre decorazioni: M.B. (Medaglia Bronzo) (Merna, 1917); M.B. (Piave, 1918); Cr. g. al V.M. (Croce di guerra al Valor Militare) (Cirenaica 1940); ten. in s.p.e. per m.g. (1916).

Comandante di artiglieria di difficile, ampio settore, con rara perizia e sereno ardimento, per tre giornate di sanguinosa lotta, dirigeva, instancabile, il fuoco delle agguerrite sue batterie in violenta reazione contro preponderanti forze e le conduceva personalmente alla lotta ravvicinata, per meglio sostenere la resistenza ad oltranza delle fanterie. Impegnato direttamente da schiaccianti forze corazzate sostenute da potenti artiglierie e imponenti formazioni aeree, benché ferito rimaneva al suo posto di comando, persistendo con maggior vigore, nella impari lotta che, con le batterie ormai decimate ed in parte smontate, prive di viveri e di acqua, protraeva imperterrito fino al completo esaurimento delle munizioni. Ormai sopraffatto, in un disperato ultimo tentativo, alla testa dei superstiti, si lanciava contro l’irruente avversario a colpi di bombe a mano. – Sidi el Barrani (Africa Settentrionale), 9 -10-11 dicembre 1940.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 495.