DEL VENTO Giovanni

nasce a Canosa di Puglia (Bari) il 12 novembre 1920 (Wikipedia). Sottotenente complemento A.A. (Arma Aeronautica), pilota.

Conseguì il diploma di abilitazione magistrale nell’Istituto magistrale di Pola nell’anno scolastico 1938-39. Arruolatosi volontario allievo sergente nell’A.A., ruolo naviganti, nel gennaio 1939, frequentò le Scuole di pilotaggio aereo di Ghedi e Puntisella, ottenendo la nomina a primo aviere e il brevetto di pilota militare nell’aprile 1940; assegnato al 31° stormo B.M. (Bomabardamento Marittimo). Promosso sottotenente di complemento nel giugno 1940, fu destinato alla 287^ squadriglia R.M. (Ricognizione Marittima), con la quale partecipò alle operazioni di guerra nel Mediterraneo, rimanendo ferito nell’azione del 27 settembre 1941, per la quale si era volontariamente offerto. Ripreso servizio nello aprile 1942 alla Scuola di osservazione aerea marittima, conseguì la promozione a tenente di complemento nel febbraio 1943. Nella sessione estiva dell’anno scolastico 1942 – 43 conseguì il diploma di maturità classica presso il Liceo – Ginnasio di Avellino. Trasferito in s.p.e. (servizio permanente effettivo) per m.g. (meriti di guerra) con anzianità retrodatata rispettivamente a sottotenente dal settembre 1941, a tenente dal marzo 1943 ed a capitano dal marzo 1947, fu assegnato all’Ispettorato telecomunicazioni e assistenza al volo nel novembre 1953, alla Regione Informazioni volo di Ciampino nel maggio 1954 ed alla Regione Informazioni volo di Brindisi nel febbraio 1955. Transitato a domanda nel ruolo servizi dell’arma nel novembre 1955 e promosso maggiore a scelta con anzianità 1° gennaio 1959, da tale data ricopre l’incarico di Capo Centro Circolazione Aerea della R.I.V. (Regione Informazione Volo) di Brindisi. Promosso tenente colonnello nel dicembre 1963. Muore a Canosa di Puglia il 13 dicembre 1989 (Wikipedia).

Altre decorazioni: sottotenente in s.p.e. per m.g. (1941); M.A. Medaglia Argento) (Cielo Mediterraneo Occidentale, luglio 1941).

Primo pilota a bordo di un idro (idrovolante) da ricognizione marittima, dopo aver avvistato una formazione navale e dopo che l’osservatore ne avesse trasmessi i dati relativi al moto, mentre dirigeva per eventuale opera di soccorso verso un apparecchio silurante che precipitava in mare, veniva attaccato da sei caccia di cui due venivano abbattuti sicuramente e uno probabilmente. Nonostante fosse ferito in più parti ed avesse altri membri dell’equipaggio colpiti portava all’ammaraggio l’apparecchio in fiamme. In mare, mentre attendeva al salvataggio dei superstiti, veniva nuovamente attaccato e colpito da proiettili di mitragliatrice. Disponeva per il salvataggio dei superstiti e faceva allontanare il battellino per evitare che venisse investito dalle fiamme. Abbandonava per ultimo l’apparecchio, quasi sommerso, gettandosi a nuoto e, raggiunto il battellino ove si trovavano l’osservatore mortalmente ferito ed il marconista, nonostante le proprie gravi condizioni, si prodigava per portarli in salvo. Dopo 17 ore di permanenza in mare veniva raccolto da un apparecchio da ricognizione inviato sul posto. In combattimento e durante l’opera di soccorso col suo comportamento dava un supremo esempio di eroismo e di abnegazione umana. Cielo del Mediterraneo Occidentale, 7 gennaio 27 settembre 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 727.