FASAN Marino

nasce a Cherso (Pola) il 28 luglio 1906 (https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/fasanmarino.aspx. Capitano di corvetta s.p.e. M.M. (servizio permanente effettivo Marina Militare).

Di famiglia dalmata di antica nobiltà, conseguì il diploma di capitano marittimo a Chioggia e fu ammesso nel 1926 all’Accademia Navale di Livorno dalla quale uscì guardiamarina di complemento nel settembre 1927. L’anno dopo, frequentò un corso accelerato di osservazione aerea e, conseguito il brevetto di osservatore, venne assegnato alla 188^ squadriglia idrovolanti del 26° stormo, colla quale prestò servizio prima presso il Comando aeronautico dell’Alto Adriatico e poi, dal 1930, presso quello dello Ionio e Basso Adriatico. Nel 1931, dopo avere frequentato il corso superiore a Livorno, transitò nel ruolo degli ufficiali in s.p.e. col grado di sottotenente di vascello. Mobilitato nel 1935, partecipò alla campagna etiopica con la 146^ squadriglia idrovolanti fino al 1939 allorché, promosso tenente di vascello, venne imbarcato sul Folgore come ufficiale in seconda. Messo poi a disposizione dell’Aeronautica dell’Albania nel giugno 1940, prese parte, dall’ottobre successivo alle operazioni contro la Grecia. Capitano di corvetta nel luglio 1941, comandò  successivamente le flottiglie dragamine 26^, 25^ e 41^ dislocate nelle basi dell’A.S. (Africa Settentrionale); fu poi imbarcato come ufficiale in seconda sul Gioberti ed infine, dal maggio 1943, ebbe il comando della torpediniera Castore.

Altre decorazioni: M.B. (Medaglia di Bronzo) (Grecia, 1941); Cr. g. al V.M. sul campo (Croce di guerra al Valore Militare (A.S., 1942).

Comandante di silurante di scorta isolata a convoglio attaccato da forza navale, con ardita e decisa manovra dirigeva sulle navi avversarie contrattaccandole con tutte le armi di bordo e attirando su di sè il violento e soverchiante fuoco. Con azione ispirata ad altissimo senso del dovere e guidata da elevato spirito aggressivo, col sacrificio della sua nave che, crivellata di colpi, affondava poco dopo e della sua giovane vita stroncata dal piombo avversario, adempiva appieno il compito di proteggere le unità mercantili a lui affidate, che, nel disorientamento del nemico tanto vigorosamente impegnato, riuscivano a sfuggire a sicura distruzione. Mare Ionio, 2 giugno 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 250.