GERANI Lamberto

nasce il 20 settembre 1895 a Matelica (Macerata). Capitano complemento artiglieria.

Conseguì nel 1913 il diploma di ragioniere ad Ascoli Piceno. Chiamato alle armi nel gennaio 1915, partecipò alla prima guerra mondiale in reparti bombardieri come aspirante ufficiale dal luglio 1917 e come sottotenente di complemento dal gennaio 1918. Prese parte alla battaglia del Piave nel giugno di quell’anno ed a Meolo fu ferito da pallottola di mitragliatrice. Congedato nel 1919 col grado di tenente, fu impiegato nell’Intendenza di Finanza di Milano. Nel luglio 1928, richiamato per istruzione nel 50 reggimento artiglieria da campagna, prese parte alle esercitazioni estive del reggimento e nel 1935 fu promosso capitano. Richiamato dopo la dichiarazione di guerra del giugno 1940 ed assegnato al deposito del 4° reggimento artiglieria d’Armata, fu inviato in  Albania al comando di una batteria bombarde del VI gruppo mobilitato. Rientrato in Italia un anno dopo, alla fine di agosto partiva per l’A.S. (Africa Settentrionale) a disposizione del Comando Superiore delle FF.AA. (Forze Armate). Destinato al XX gruppo cannoni da 149/35 del 5° raggruppamento d’armata, assumeva, nel gennaio 1942 il comando della 842^ batteria autonoma mobilitata nel presidio di Zella e dal 1° settembre dello stesso anno il comando della batteria di formazione da 77/28 nel caposaldo di Umm el Araneb, nel Fezzan. Ferito in combattimento e catturato dalle truppe degaulliste il 4 gennaio 1943, rimpatriò per malattia nel luglio 1945 e il 18 gennaio 1946 venne collocato in congedo. Maggiore con anzianità 1° gennaio 1942, fu promosso nel 1955 tenente colonnello nel R.O. (Ruolo d’Onore) dal maggio 1952 e colonello dal dicembre 1962. 

Altre decorazioni: cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (A.S., novembre 1941).

Comandante di lontano ed isolato presidio del Sud Libico (26°parallelo sud) attaccato da forze nemiche superiori in numero e mezzi, oppone resistenza impavida e disperata malgrado l’impossibilità di ricevere rinforzi. Anima della resistenza, benché ferito, sa mantenere alto lo spirito delle truppe ai suoi ordini che da lui traggono esempio di impareggiabile valore. Dopo nuovi violenti attacchi avversari respinti con gravi perdite e dopo ripetute azioni di bombardamento aereo nemico, malgrado che di tutte le artiglierie e le armi automatiche del presidio non restino in efficienza che due fucili mitragliatori, all’intimazione di resa con l’onore delle armi, offerta dal nemico ammirato, risponde con uno sprezzante rifiuto. Per ben due volte il nemico stesso, quasi incredulo di tanto valore senza speranza, effettua due non richieste tregue, delle quali egli approfitta per riordinare le poche forze e prepararsi alla lotta fino all’ultimo uomo. A nuove reiterate richieste di resa con l’onore delle armi, risponde sempre con nuovo rifiuto, sfidando il nemico a battersi ancora. Solo quando le ultime due armi sono inservibili ed ogni minima resistenza è umanamente impossibile, dopo che è stata ammainata la Bandiera con gli onori prescritti, sotto il fuoco nemico, e sono stati distrutti i cifrari, la radio, le riservette ed ogni documento, il nemico riesce ad irrompere nel presidio catturando i pochi valorosi difensori rimasti. Impareggiabile esempio di valore militare. Umm el Araneb (Sud Libico), 27 dicembre 1942. Si stabilì a Matelica e si spense nel 1965.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 151.