MANUSARDI Luigi

n. 1891 Colombier (Svizzera). Maggiore s.p.e. (servizio permanente effettivo) cavalleria, V gruppo squadroni cavalleria coloniale.

Di nobile famiglia lombarda, compiuto l’anno di volontariato nel reggimento Nizza Cavalleria, veniva congedato col grado di sergente il 30 novembre 1911. Nel gennaio 1913 era nominato sottotenente di complemento e allo scoppio della prima guerra mondiale, passato in s.p.e., veniva trasferito al reggimento Cavalleggeri Roma col quale, appiedato, si distingueva a Monfalcone rimanendo gravemente ferito. Promosso tenente, passava, a domanda, nei bombardieri, nell’ottobre 1917, assumendo il comando della 258° batteria bombarde. Dopo il conflitto fece parte di varie missioni alleate di controllo: a Berlino, Vienna, Budapest e nei Paesi Baltici. Passava poi, successivamente, ai reggimenti Lancieri di Firenze , Lanci eri diMilano, Lancieri di Aosta e, promosso capitano nel 1926, al Piemonte Reale Cavalleria. Dal 1929 al 1934 e cioè fino alla promozione a maggiore, ebbe funzioni di ufficiale addetto al Capo di S.M. (Stato Maggiore).  Destinato poi, a domanda, al R.C.T.C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) della Cirenaica, vi rimaneva tre anni al comando del II gruppo squadroni cavalleria coloniale. Rientrato in Italia nell’aprile 1937, presentava una nuova domanda per essere trasferito in A.O. (Africa Orientale) e, destinato al R.C.T.C. dell’Eritrea partiva da Napoli nell’ottobre successivo per assumere a Gondar il 20 dello stesso mese, il comando del V gruppo squadroni di cavalleria coloniale.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Monfalcone, 1916); M.B. (Medaglia Bronzo)(Monfalcone, 1916).

Comandante di alta capacità professionale e di sereno coraggio, rinnovò superbamente le nobili tradizioni di slancio e di sacrificio proprie dell’arma alla quale apparteneva. Incaricato col suo gruppo di squadroni di ampliare e consolidare una testa di ponte di grande importanza da poco occupata dalle nostre truppe, assolveva brillantemente il suo compito. Raggiunto, travolto e annientato, in aspra e sanguinosa carica, un primo gruppo di nemici, con fulminea decisione, si slanciava arditamente su notevoli rinforzi sopraggiunti, disperdendoli. Mentre era intento a raccogliere e riordinare i propri squadroni, che avevano gareggiato di bravura nella cruenta lotta, cadeva colpito a morte, chiudendo la nobile esistenza tutta ispirata ad alti sentimenti di Patria e di dovere. Ponte Tisisat Dildil, 27 novembre 1937.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 270.