MARCEGLIA Antonio

marceglia-antonio082nasce il 28 luglio 1915 a Pirano (Pola).Capitano genio navale. (https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Marceglia). 

Conseguì il diploma di maturità scientifica nel Liceo Oberdan di Trieste nel 1933 e ammesso quale allievo nell’Accademia Navale di Livorno, primo classificato nel concorso di ammissione, fu nominato sottotenente del genio navale s.p.e. (servizio permanente effettivo) nel gennaio 1937 e promosso tenente nel dicembre successivo. Laureato col massimo dei voti nell’Università di Genova in ingegneria meccanica e navale nel 1938. Destinato al Comando Marittimo dell’Alto Adriatico, prese imbarco su sommergibili. Alla dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940, si trovava imbarcato sul sommergibile Settimo col quale prese parte a tre missioni di guerra nel Mediterraneo. Nell’ottobre 1940 fu destinato al Reparto mezzi d’assalto subacquei della flottiglia M.A.S. (Motoscafo Armato Silurante) e partecipò a due missioni contro la base di Gibilterra. Promosso capito G.N. nel 1941, prese parte alla audace impresa del forzamento del porto di Alessandria di Egitto ed all’affondamento della corazzata Queen Elizabeth avendo come secondo operatore del semovente 223 il palombaro Schergat. Partito dal sommergibile Sciré la sera del 18 dicembre 1941, dopo aver superato con notevoli difficoltà gli sbarramenti del porto, raggiunse ed applicò personalmente la carica di esplosivo contenuta nel mezzo alla chiglia della corazzata Queen Elizabeth, che per lo scoppio affondava all’alba del giorno 19 dicembre. Riuscito a porsi in salvo e a prendere terra a nuoto insieme con il palombaro Schergat, solo il giorno successivo dopo aver raggiunto la città di Rosetta venne riconosciuto e condotto, dopo molti interrogatori, nel campo inglese dei prigionieri di guerra 321 in Palestina e poi in India. Rientrato in Patria nel febbraio 1944, e nuovamente assegnato ai mezzi d’assalto compì una missione di guerra nell’Italia settentrionale attraversando le linee nemiche nel marzo 1945. Promosso maggiore G.N. con anzianità retrodatata al dicembre 1941, fu congedato a domanda nel novembre 1945 ed iscritto nei ruoli di complemento con la promozione a tenente colonnello. Risiede a Venezia, ed è direttore di un cantiere navale. E’ morto a Trieste il 13 luglio 1992.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia d’Argento sul campo (Gibilterra, maggio 1941); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) sul campo (Gibilterra, settembre 1941); maggiore per meriti di guerra (1941).

Ufficiale di altissimo valore, dopo aver dedicato tutte le sue forze ad un pericoloso e logorante periodo di addestramento, prendeva parte ad una spedizione di mezzi d’assalto subacquei che forzava una delle più potenti e difese basi navali avversarie, con una azione in cui concezione operativa ed esecuzione pratica si armonizzavano splendidamente col freddo coraggio e con l’abnegazione degli uomini. Dopo aver avanzato per più miglia sotto acqua e superando difficoltà ed ostacoli di ogni genere disponeva la carica sotto una nave da battaglia avversaria e dopo aver distrutto l’apparecchio prendeva terra sul suolo nemico dove veniva fatto prigioniero, non prima, però, di aver visto il pieno successo della sua azione. Luminoso esempio di cosciente eroismo e di alto spirito di sacrificio, si palesava degno in tutto delle gloriose tradizioni della Marina italiana. Non pago di ciò, una volta restituito alla Marina dopo l’armistizio, offriva nuovamente se stesso per la preparazione e l’esecuzione di altre operazioni. Alessandria, 18 -19 dicembre 1941.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 768.