MARTINAT Giulio

nasce il 24 febbraio 1891 a  Maniglia di Perrero (Torino) (https://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Martinat). Generale di Brigata, Corpo d’Armata alpino.

Arruolatosi volontario nel 5° reggimento alpini nel dicembre 1910, partecipò l’anno dopo alla guerra italo-turca ed ottenne la nomina a sottotenente in servizio effettivo. Rientrato in Italia e destinato al 3° reggimento alpini, entrò in guerra nel maggio 1915 col battaglione Pinerolo passando poi con la promozione a capitano in reparti mitraglieri. Fu poi in Alta Slesia col battaglione Monte Baldo nel 1920 e dal marzo 1924 a Quito nell’Equador dove fece parte della Missione Militare Italiana. Promosso maggiore nel 1926 e rimpatriato, frequentò la Scuola di guerra. Trasferito nel Corpo di S.M. (Stato Maggiore) nel 1934 col grado di tenente colonnello, ricoprl la carica di capo di S.M. del 3° Comando Superiore Alpino e, nell’ottobre 1935, della Divisione CC.NN. (Camicie Nere) Tevere con la quale partecipò alla campagna etiopica in A.O. (Africa Orientale). Nell’aprile 1937 fu capo di S.M. della Divisione Julia e promosso colonnello poco dopo, comandò l’11 reggimento alpini fino al marzo 1940. Capo di S.M. del XXVI C.d’A. (Corpo d’Armata) prese parte alle operazioni di guerra sul fronte greco-albanese dall’ottobre 1940 al giugno 1941. Chiamato a prestare servizio come capo di S.M. nel C.d’A. di Bolzano, passava, dal marzo 1942, al C.d’A. alpino con lo stesso incarico e nel luglio successivo partiva per la Russia. Promosso generale di Brigata dal dicembre dello stesso anno, era trattenuto al Comando di C.A. per incarichi speciali.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (A.O. (Africa Orientale), luglio 1936); M.A. sul campo (Fronte greco-albanese, aprile 1941); M.B. (Medaglia Bronzo) (Derna, febbraio 1912); M.B. (Bu Msafer, ottobre 1912); M.B. (Monte Mrzli, giugno, 1915); O.M.S. (Ordine Militare di Savoia) (Fronte greco albanese, ottobre 1940 – febbraio 1941).

Capo di Stato Maggiore di un Corpo d’Armata, soldato di eccezionale coraggio e di indiscusso valore, veterano di quattro campagne, più volte decorato, di elette qualità di mente e di cuore, vista passare una compagnia alpina che scendeva in linea per decidere l’aspra battaglia in corso, cedendo al suo istintivo entusiasmo di soldato e di combattente, vi si metteva alla testa dando a tutti con la sua alta parola la fiamma dell’ardimento e divenendone con la sua persona irresistibile esempio. Ritto, mentre sparava con il suo moschetto, in zona battutissima e scoperta, su elementi nemici appostati a brevissima distanza, una pallottola ne spezzò l’audace impresa e gli stroncò la vita, ma la vittoria era assicurata ed il nemico in fuga. Fulgido esempio di alte virtù combattive e di suprema dedizione alla Patria. Nicolajewka (Russia), 26 gennaio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 197.