MONTESANO Beniamino
nasce il 3 dicembre 1899 a Rotondella (Matera) (https://it.wikipedia.org/wiki/Beniamino_Montesano). Seniore 250^ legione CC. NN. (Camicie Nere).
Chiamato alle armi in anticipo di leva con la sua classe nel maggio 1917 partecipò alla 1^ guerra mondiale come fante nel 25° reggimento e come sottotenente di complemento di fanteria nel 29° reggimento. Fu congedato nel maggio 1921. Ammesso nei quadri della M.V.S.N. (Milizia Volontaria Servizio Nazionale) col grado di centurione nel 1923, due anni dopo era trasferito col suo grado in s.p.e. (servizio permanente efettivo). Promosso seniore nel XXXII gruppo legioni dal luglio 1931, fu inviato in A.O. (Africa Orientale) nel dicembre 1936 quale comandante del 1° autogruppo in Addis Abeba e dall’ottobre 1937 fu chiamato a dirigere il servizio automobilistico nelle zone di operazione di grande polizia coloniale. Rimpatriò nel febbraio 1939. Assegnato come aiutante maggiore alla 250° legione mobilitata, partì con essa per l’A.S. (Africa Settentrionale) nel settembre 1939 sbarcando a Derna. Il 1° marzo 1940 assunse il comando del CLVI battaglione CC.NN. mobilitato. Ferito nel combattimento dell’11 dicembre 1940 e caduto prigioniero degli inglesi, rimpatriava nel dicembre 1946 e veniva ricoverato nell’Ospedale Militare di Bari. Fu congedato nell’agosto 1947. Promosso tenente nella riserva di complemento con decorrenza 1° gennaio 1942, veniva collocato in congedo assoluto per inidoneità fisica dall’aprile 1960. Risiede a Bari. Muore a Bari nel 1973 (https://it.wikipedia.org/wiki/Beniamino_Montesano).
Impegnato col suo battaglione in duro combattimento contro preponderanti forze motorizzate, rimaneva seriamente ferito al viso. Rifiutava di essere allontanato dalla linea di combattimento e grondante sangue, postosi alla testa dei suoi uomini, infiammati dal suo esempio, si lanciava al contrattacco riconquistando un importante caposaldo precedentemente perduto da altra unità. Il giorno seguente, nonostante fosse nuovamente ferito in altre partì del corpo, d’iniziativa e con fulminea azione, attaccava una colonna meccanizzata avversaria che tentava l’aggiramento di un vicino reparto. Successivamente, riuniti i superstiti, si organizzava per una strenua disperata difesa e si batteva con leonina fierezza, finché, esaurite le munizioni ed ogni altro mezzo di offesa, veniva sopraffatto. Esempio di elevate virtù militari e di completa, cosciente dedizione al dovere.- Sidi el Barrani (Africa Settentrionale), 10-11 dicembre 1940.
Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 496.