NICOLA Lorenzo

nasce nel 1917 a Piossasco (Torino). Tenente complemento, 5° reggimento alpini, battaglione Tirano.

Laureando in giurisprudenza nell’Università di Torino, si arruolò nel novembre 1937 ed ammesso alla Scuola allievi ufficiali di Bassano, fu nominato aspirante nel 3° reggimento alpini nel luglio 1938. Conseguita la laurea, raggiunse il reggimento nel gennaio 1939 e promosso sottotenente prestò servizio di prima nomina e fu collocato in congedo nell’ottobre dello stesso anno. Richiamato nel dicembre 1940 ed assegnato alla 49^ compagnia del battaglione Tirano, partecipò alla campagna sul fronte greco e poi alle operazioni di guerra svoltesi in Balcania nei territori jugoslavi occupati. Rientrato in Patria nel giugno 1941 e promosso tenente, il 20 luglio 1942 partiva per la Russia.

Reduce dal fronte occidentale e dalla guerra greco-albanese partiva volontario al comando di un plotone per il fronte russo. Nella grande ansa del Don, durante accaniti attacchi nemici contro nostre posizioni avanzate, metteva in evidenza superbe virtù di tenacia e di ardimento, contrattaccava ripetutamente con risolutezza e decisione, infliggendo all’avversario gravi perdite di uomini e di mezzi. Sul fronte di Belogory dopo aver attivamente collaborato ad allestire un’importante attrezzatura difensiva, eseguiva varie audaci pattuglie, spingendosi profondamente in territorio nemico. Iniziatasi la rottura di contatto si offriva spontaneamente di assumere il difficile comando di truppe destinate alla copertura, rimanendo con il suo reparto di retroguardia. Durante una lunga marcia attraverso la steppa inospitale, sotto l’infuriare della tormenta e l’incrudire dei più impensati disagi, benché menomato da grave congelamento alle mani, si preoccupava di mantenere la compattezza del proprio plotone, e con esso partecipava a tutti i successivi combattimenti per rompere il cerchio nemico. Accesasi la violenta battaglia di Arnautowo (Nikitowka), dopo essere intervenuto a contrastare con violenti assalti le proponderanti forze avversarie, che tentavano di incunearsi sul fianco sinistro della colonna, visto cadere il proprio comandante di compagnia, pur avendo le mani paralizzate per il sopravvenuto congelamento di terzo grado, assumeva il comando del reparto e balzava alla testa dei propri alpini, trascinandoli in un vittorioso assalto in cui l’avversario veniva sgominato e costretto a disordinata fuga. Nell’impeto travolgente, egli, eroica figura di soldato e di volontario, cadeva mortalmente colpito in fronte, immolando la propria giovinezza a un grande ideale ed al più puro dei sacrifici. Fronte russo, quota 228,0, quota 226,7 – Belogory Arnautowo, 9 settembre 1942 -26 gennaio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 203.