ORZALI Angelo

nasce nel 1913 Viareggio (Lucca). Capitano complemento, 2° reggimento artiglieria alpina, divisione Tridentina.

Laureando in ingegneria nell’Università di Genova, fu arruolato nel 1935 ed ammesso alla Scuola di Brà come allievo ufficiale della specialità artiglieria alpina. Nel 1936 fu nominato sottotenente. Assegnato al 20 reggimento artiglieria alpina e trattenuto alle armi, fu inviato in A.O. (Africa Orientale) dove prese parte alle operazioni di grande polizia coloniale fino al 1937. Congedato e conseguita la laurea, esercitò la professione prima a Genova e poi in Germania, da dove rimpatriò nel giugno 1940 per riprendere servizio nel Suo antico reggimento. Assegnato alla 31^ batteria del gruppo Bergamo partecipò dal novembre dello stesso anno al 23 aprile 1941 alla guerra sul fronte greco-albanese. Rientrato in Patria nel luglio, un anno più tardi, nel luglio 1942, partiva col reparto per il fronte russo dove, nel settembre, fu promosso capitano.

Residente all’ estero, otteneva di essere richiamato in Patria per prendere parte attiva al conflitto. Al fronte occidentale e su quello greco-albanese si prodigava senza economie animato da fede incrollabile e da indomito coraggio. In Russia in dure marce di ripiegamento ostacolate da imponenti schieramenti nemici è sempre in testa con la più avanzata compagnia alpini. In una azione particolarmente grave per la superiorità del nemico che produce vuoti paurosi nelle nostre truppe, forma di iniziativa una grossa squadra di fucilieri muove all’attacco di munitissime postazioni nemiche. Ferito una prima volta in varie parti del corpo trascina ancora i suoi uomini all’attacco fino a quando un secondo colpo gli stronca gli arti inferiori. Caduto, addita ai superstiti la posizione nemica che viene raggiunta e trova parole di conforto per i feriti che ha vicini. Ai sopraggiunti che vogliono soccorrerlo comanda con la pistola in pugno che  siano messi in salvo prima tutti gli altri feriti; lui raggiungerà per ultimo il posto di medicazione. Conscio della propria fine, rincuora quelli che gli sono vicini e trasmette per i suoi bimbi lontani l’imperativo che è stato dogma della sua giovane vita dare tutto per la Patria, senza rimpianti, senza economie. –Nikolajewka (Russia), 26 gennaio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 194.