REVERBERI Luigi

nasce il 12 settembre 1892 a Cavriago (Reggio Emilia) (https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Reverberi). Generale di Divisione, comandante la Divisione alpina Tridentina.

Sottotenente nel 3° reggimento alpini nel 1913, trascorse un anno in Libia col battaglione Fenestrelle e rimpatriò alla fine del 1914. Partecipò alla prima guerra mondiale. Le azioni compiute da comandante di plotone, da comandante di compagnia e di battaglione in seguito, gli crearono fama di valoroso fra gli alpini del 7° reggimento. Nel dopoguerra, fu chiamato in servizio al Ministero e poi al Comando della 2^ Divisione alpini. Promosso tenente colonnello nel 1926, l’anno dopo venne ammesso alla Scuola di guerra, ed al termine del corso venne nominato sottocapo di S.M. del C.d’A. (Stato Maggiore del Corpo d’Armata) di Milano. Incaricato del comando del 67° reggimento fanteria nel settembre 1935, assumeva nel 1939 l’incarico di capo di S.M. del C.d’A. autotrasportabile col quale entrò in guerra nel giugno 1940. Generale di Brigata dal 1° luglio, fu poi destinato nel febbraio 1941 al Comando del XXVI C.d’A. allora impegnato in Albania. Rimpatriato alla fine del conflitto italo-greco, assumeva il comando della Divisione Tridentina mobilitata e il 18 luglio 1942 partiva per la Russia. Rientrato in Patria nel marzo 1943, nel luglio 1947 fu collocato a domanda nella riserva e nel maggio 1952 fu promosso generale di C. d’A. Decedeva il 22 giugno 1954, a Milano (https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Reverberi), al ritorno dalla cerimonia del conferimento della cittadinanza onoraria di Edolo.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Ponte Alto, giugno 1915); M.A. (Tofane, luglio 1916); M.A. (Bainsizza, agosto 1917); Cr.g. al V.M. (Croce di guerra al Valore Militare) (Monte S. Gabriele, settembre 1917); cav. O.M.S. (cavaliere Ordine Militate Savoia) (M. Solarolo -Fiera di Primiero, ottobre 1918); cavaliere ufficiale O.M.S. (Fronte russo, agosto – dicembre 1942); maggiore per meriti di guerra (agosto 1917).

Comandante della Tridentina ha preparato, forgiato e guidato sagacemente in Russia con la mente e l’esempio i suoi reggimenti che vi guadagnarono a riconoscimento del comune eroismo medaglia d’oro al valor militare. Nel tragico ripiegamento dal Don, dopo 13 combattimenti vittoriosi, a Nicolajewka, il nemico notevolmente superiore in uomini e mezzi, fortemente sistemato su posizione vantaggiosa, deciso a non lasciar passare resisteva a numerosi cruenti nostri tentativi. Intuito essere questione di vita o di morte per tutti, il comandante nel momento critico, decisivo, si offre al gesto risolutivo. Alla testa di un manipolo di animosi, balza su un carro armato e si lancia leoninamente, nella furia della rabbiosa reazione nemica, sullostacolo, incitando con la voce ed il gesto la colonna che elettrizzata dall’esempio eroico, lo segue entusiasticamente a valanga coronando con una fulgida vittoria il successo della giornata ed il felice compimento del movimento. Esempio luminoso di generosa offerta, eletta coscienza di capo, eroico valore di soldato. Nicolajewka (Fronte russo), agosto 1942gennaio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 213.

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