ROSSI Alberto

nasce nel 1915 a Milano. Tenente complemento, XV battaglione guastatori.

Diplomato in ragioneria a Milano, venne arruolato nel 1936 ed assegnato al 17° reggimento artiglieria divisionale. Ammesso l’anno dopo al corso allievi ufficiali a Spoleto, nel dicembre 1937 venne nominato sottotenente di complemento di fanteria. Inviato al 2° reggimento granatieri, fu congedato nell’agosto 1938. Dopo un breve periodo di richiamo trascorso dal marzo al settembre 1940 presso il 24° fanteria, fece ritorno al 2° granatieri nel febbraio 1942. Desideroso di partecipare attivamente alle operazioni di guerra, ottenne di passare nella nuova specialità guastatori e, frequentato l’apposito corso a Civitavecchia, fu aggregato alla 2^ compagnia complementi guastatori del 38° fanteria, destinata a raggiungere il fronte russo. Promosso tenente, fu poi assegnato al XV battaglione guastatori del XXXV C.d’A. (Corpo d’Armata).

Volontario di guerra comandante di plotone guastatori assegnato al comando di un tratto di linea di particolare delicatezza perché facile via di accesso, respingeva, con tenacia e valore numerosi accaniti attacchi dell’avversario infliggendogli gravi perdite. Sempre primo fra tutti, rimasto ferito da schegge di mortaio che gli martoriavano le mani, esortato dal suo comandante a raggiungere il posto di medicazione, rifiutava ogni soccorso chiedendo solo di rimanere al suo posto di combattimento. Colpito una seconda volta ancor più gravemente, incurante del terribile dolore fisico, rifiutava ancora ogni aiuto e con sforzo sovrumano, trascinando i pochi superstiti al contrassalto contro soverchianti forze, si avventava contro il nemico riuscendo a stringere ancora una bomba tra le mani straziate e sanguinanti finché cadeva crivellato di colpi. Fulgidissimo esempio di eroismo e di completa dedizione al purissimo ideale della Patria. Fronte russo, 16 dicembre 1942.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 132.