ZANI Luciano

nasce il 13 dicembre 1907 a Cormons (Udine) (https://www.anagorizia.it/sezione-di-gorizia-medaglie-doro-zani/). Tenente complemento 6° reggimento alpini.

Conseguì nel 1929 il diploma di ragioniere nell’Istituto tecnico di Udine. Nel gennaio 1930, chiamato alle armi, venne ammesso alla Scuola allievi ufficiali di complemento della specialità alpini del C.A. (Corpo d’Armata) di Milano. Nominato sottotenente fu assegnato al 3° reggimento alpini e dopo aver prestato servizio di prima nomina fu congedato nel febbraio 1931. Assunto come dirigente della Federazione provinciale degli industriali di Trieste, riprese gli studi e si laureò in economia e commercio nel 1940 in quella Università. Promosso tenente dopo un periodo di richiamo a domanda nell’8° alpini nel marzo 1940, ritornò a domanda nel febbraio 1941 alle armi destinato in Albania dove raggiunse il 6° reggimento alpini. Dopo aver partecipato alla campagna di Grecia col battaglione Val Chiese rimpatriò nel luglio col reparto. Fu poi istruttore al corso per sciatori alpini del costituendo battaglione Monte Cervino nel gennaio 1942 e nel successivo mese di luglio partiva per la Russia, quale comandante la 255^ compagnia del battaglione Val Chiese. Si distinse nel settembre successivo quale comandante del reparto esploratori. Dopo aver strenuamente contrastata l’offensiva sovietica del dicembre 1942 nel settore tenuto dalla Tridentina sul Don, guidò i suoi alpini in nuovi asprissimi combattimenti nella critica fase del ripiegamento. Il 20 gennaio 1943, dopo una marcia di circa 50 km nella neve alta, con temperatura di 45 gradi sotto lo zero e tra le continue insidie nemiche, conquistava Nowa Karkowka. Ferito gravemente e più volte il 26 gennaio nella difesa della stazione ferroviaria di Nikolajewka, veniva rimpatriato con treno ospedale il 6 febbraio successivo e, ricoverato negli Ospedali militari di Bolzano e di Stresa, era dimesso nell’agosto 1944. Collocato in congedo assoluto nel febbraio 1945, nel luglio 1949 fu promosso capitano con anzianità 15 febbraio 1943. Nel 1951 si trasferisce a Milano dove esercita la professione di Dottore commercialista fino al 13 maggio 1992, anno in cui muore.

Altre decorazioni: M.A. (Medaglia Argento) (Bolshoj – Fronte russo, settembre 1942).

Comandante di compagnia alpina sul fronte del Don, organizzava e dirigeva personalmente ardite azioni di pattuglia e colpi di mano, distinguendosi per cosciente audacia e spiccata capacità di comando. In tragica fase di ripiegamento, indomito animatore di epiche lotte, sosteneva con successo, nove sanguinosi combattimenti d’avanguardia contro preponderanti forze che sgominava aprendo, con gravi sacrifici, un varco alla sua colonna. Nel corso di successivi cruenti combattimenti, caduti tutti i suoi ufficiali, gravemente ferito alle gambe, continuava impavido a dirigere l’azione del suo reparto. Ferito una seconda volta, rimaneva al suo posto di dovere persistendo in lotta tenace. Quasi esausto, rimasto isolato con pochi valorosi superstiti feriti, privo ormai di munizioni e viveri, non si dava per vinto e, tra stenti inauditi, benché pressato dal nemico incalzante, proseguiva nella tormentosa marcia riuscendo, dopo inenarrabili sacrifici sostenuti con stoica fermezza, a congiungersi a basi arretrate. Chiaro esempio di preclari virtù militari. Fronte russo, novembre 1942 febbraio 1943.


Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), [Tipografia Regionale], Roma, 1965, p. 228.