ALESSI Guido
di Pio e di Anna Tocchi, nacque il 24 maggio 1890 a Roma e morì in combattimento sul Montello il 19 giugno 1918.
Dal padre, garibaldino nel 1866 e dallo zio, bersagliere a Porta Pia nel 1870, entrambi combattenti e decorati di medaglia d’argento al valore, ereditò un ardente amor di Patria ed un profondo senso del dovere. Arruolatosi nell’81° reggimento fanteria alla fine del 1910, partecipò volontario alla guerra con la Turchia dall’ottobre 1911 al gennaio 1913. Rientrato in Italia e laureatosi in giurisprudenza presso l’Università di Roma, entrò, in seguito a concorso, nella Pubblica Sicurezza. Alla dichiarazione di guerra all’Austria, rinunciando all’esonero, volle tornare alle armi e con l’82° reggimento fanteria partì per il fronte ai primi di giugno del 1915. Frequentato col grado di sergente un breve corso per allievi ufficiali, venne nominato in settembre aspirante e in novembre sottotenente di complemento. Dopo aver combattuto in Val Cordevole, promosso tenente dall’agosto 1916, passò in un battaglione di marcia del 59° reggimento Calabria e quindi al 39° reggimento della brigata Bologna, con le funzioni di aiutante maggiore in seconda del II battaglione. Dovunque, fra i suoi soldati, infuse la sua ferma volontà di vittoria: sull’Asolane, sul Grappa, sul Piave ed infine sul Montello, durante l’offensiva austriaca del giugno 1918. Il 19 giugno 1918, sebbene febbricitante, volle partecipare all’azione controffensiva, percorrendo zone intensamente battute dal tiro nemico per assicurare i collegamenti e trasmettere ordini. Venuto a mancare il comandante della 6^ compagnia lo sostituì nel comando e riordinata la compagnia la lanciò all’attacco, sotto le raffiche intense delle mitragliatrici e della fucileria. Spintosi in ricognizione sotto le linee nemiche, cadde colpito da una raffica di mitragliatrice.
Alla memoria dell’eroico ufficiale, promosso capitano qualche giorno dopo, venne concessa, con r. d. 2 ottobre 1922, la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:
Volontario di guerra, prese parte ad importanti azioni, animato sempre da grande entusiasmo ed amor di Patria. Sebbene febbricitante, volle partecipare ad una importante azione, ove, con sommo sprezzo del pericolo, fu sempre fra i combattenti nei momenti più pericolosi della lotta. Trovatosi presso una compagnia assai provata, della quale era caduto il comandante, assumeva il comando del reparto e ne incorava gli uomini, incitandoli a vendicare il loro capitano, poscia li lanciava all’attacco. Spintosi quindi arditamente in ricognizione fra le linee nemiche, attraverso terreno insidiosissimo, fra il violento fuoco di numerose mitragliatrici, riusciva a segnalare in tempo un movimento aggirante sul fianco destro, sicché fu possibile sventare la mossa. Ripetutamente colpito da una raffica di mitragliatrici, cadeva gloriosamente sul campo, gridando: Non pensate a me, avanti sempre per la grandezza d’Italia; compagni, oggi abbiamo vendicato Caporetto. – Montello, 19 giugno 1918.
G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare 1918, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 102.