BARBIERI Francesco

BARBIERI FRANCESCO121di Luigi e di Teresa De Marzi, nacque a Milano il 13 luglio 1894 e morì in combattimento a Cima di Costabella il 5 ottobre 1916.
Uscito giovanissimo dal Collegio A. Manzoni di Merate, conseguì il diploma di perito edile nell’Istituto tecnico Carlo Cattaneo di Milano. Nel dicembre 1913 si arruolò volontario quale allievo ufficiale di complemento nel 5° reggimento alpini e nel novembre 1914, nominato sotto tenente, venne assegnato al 7° reggimento alpini, battaglione Val Cordevole di nuova costituzione. Entrato in guerra il 24 maggio 1915 come aiutante maggiore in 2a del battaglione, prese parte alle operazioni svolte nell’alta Val Cordevole, nella zona fra Marmolada e Tofane. Promosso tenente nel marzo 1916 nello stesso battaglione, nei combattimenti dell’aprile successivo, respinse un attacco nemico alle posizioni del Sasso, sulle pendici del gruppo di Costabella, in Val San Pellegrino, col fuoco di una delle armi della sua sezione mitragliatrici, che nel pieno della battaglia non aveva esitato a portare allo scoperto per piazzarla in posizione favorevole. Durante la preparazione per la conquista della cresta della Costabella, eseguì ardite ricognizioni, studiò attentamente il terreno e preparò la via per l’attacco. Alla vigilia dell’azione si offrì ed ottenne di guidare il nucleo di arditi volontari che doveva compiere la prima, rapida e più difficile scalata alla posizione nemica disposta su uno strapiombo di rocce dove il solo procedere era più che mai pericoloso. La mattina del 5 ottobre, alla testa del suo drappello, iniziò la scalata, piombò nella prima linea nemica e si lanciò poi di sorpresa sui baraccamenti austriaci provocando con soli 17 uomini la resa di tutto il presidio. Una fucilata lo colpì a morte mentre ordinava il trasferimento dei prigionieri. Con d. l. del 13 maggio 1917, gli venne concessa alla memoria la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Ogni atto di fronte al nemico fu di ardimento e di valore. Tenente aiutante maggiore in seconda, si offrì spontaneamente a condurre un nucleo di arditi alla conquista di posizioni nemiche per rocce impervie e dirute, sulle quali più volte aveva già rischiata la vita. Primo sempre in tutto lo svolgersi dell’operazione, conquistò le difficili posizioni. Ferito, non volle recarsi al posto di medicazione, né volle farsi medicare sul posto per non distrarsi dall’azione. Propostogli di farsi precedere nel labirinto dei camminamenti nemici, rifiutò sdegnosamente, e, primo sempre, con soli 17 alpini si slanciò sui baraccamenti avversari, costringendo alla resa l’intero presidio di oltre cento uomini. Ferito nuovamente e a morte, quasi a bruciapelo, mentre dava ordini per organizzare i prigionieri, spirava sul campo stesso, lanciando l’ultimo grido del suo brillante ardimento: “Avanti sempre! Evviva gli alpini!”. – Creste della Costabella, 5-6 ottobre 1916.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 270.