BARNABA Pier Arrigo

BARNABA PIER ARRIGO099di Barnaba e di Giuseppina Alessio, nacque a Buia di Udine il 25 febbraio 1891 e morì il 26 febbraio 1967 a Udine.
Discendente da famiglia friulana, illustre per nobiltà e per profondo attaccamento alla Patria, alla dichiarazione di guerra all’Austria chiese ripetutamente, essendo inabile al servizio militare, di partecipare alla lotta. Ottenuto finalmente l’arruolamento negli alpini ed assegnato al battaglione Val Fella dell’8° reggimento, come sottotenente della milizia territoriale, nell’aprile 1916 raggiunse la zona d’operazioni in Carnia, dove ben presto si segnalò per coraggio ed ardimento in valle Seebach, sul Rombon. Promosso tenente nel gennaio 1917, fu trasferito a domanda nel ruolo degli ufficiali di complemento e, sempre con gli alpini del Val Fella, meritò una medaglia di bronzo al valore a Sella Scalini in Val Raccolana il 27 ottobre dello stesso anno, rimanendo ferito. Ricoverato in ospedale, lontano dalla sua terra, invasa dagli austriaci, non ebbe che il desiderio di tornare al fronte al più presto. E volontariamente si offrì per una impresa rischiosa da svolgere in territorio occupato allo scopo di fornire utili informazioni sulle forze nemiche, di organizzare in unità combattiva i militari sbandati ancora vaganti sulle montagne, di far sentire la voce della Patria alle popolazioni invase e di compiere atti di sabotaggio. Ottenuta, dopo aver superato molte difficoltà, la sospirata autorizzazione dall’Ufficio Informazioni dell’8^ Armata, poté finalmente essere paracadutato nella notte del 23 ottobre 1918 nei pressi del suo paese natio e, nonostante fosse ricercato dalla polizia austriaca, fra pericoli e disagi d’ogni genere, non poche e non scarse d’interesse furono le notizie che egli fece pervenire a pochi giorni dall’inizio della battaglia di Vittorio Veneto.
Con r. d. S gennaio 1922 gli fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Sebbene inabile alle fatiche di guerra per ferita riportata in combattimento, con elevato senso di amor patrio, si offrì volontario per essere trasportato in aeroplano e calato con paracadute in territorio invaso dal nemico. Sprezzando le gravi conseguenze nelle quali sarebbe incorso, se scoperto, inviò per vari giorni, con mezzi aerei, importanti notizie sul nemico. Ogni suo atto fu un fulgido esempio di valore e di patriottismo. – Piave – Tagliamento, ottobre – novembre 1918.

Congedato nel settembre 1919, svolse attività politica e fu anche deputato al Parlamento. Nel 1925, durante un’alluvione nel Friuli meritò la medaglia d’argento al valor civile per un atto di generoso altruismo. Richiamato alle armi, a domanda, nel dicembre 1935, combatté in A. O. nei battaglioni indigeni della Somalia e fu decorato di medaglia d’argento a Birgot per le azioni del 24 e 25 aprile 1936 e di una medaglia di bronzo nel fatto d’armi di Collubi del 20 agosto successivo. Promosso maggiore per meriti eccezionali nel 1937, nel 1942 venne collocato in congedo assoluto.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 216.