BERARDI Gabriele
di Giovanni e di Luisa de Giorgio, nacque a Sant’Angelo dei Lombardi di Avellino il 17 marzo 1861 e morì nell’ospedaletto da campo n. 89 il 15 dicembre 1915 in seguito a ferite riportate in combattimento.
Fu l’eroico comandante, fin dalle prime operazioni di guerra, della leggendaria brigata Sassari i cui due reggimenti, il 151° ed il 152°, furono entrambi decorati della prima medaglia d’oro al v. m. Appartenente a famiglia di origine abruzzese, compì i suoi primi studi a Chieti, dove risiedeva la famiglia. Tredicenne entrò nel Collegio Militare della Nunziatella di Napoli e passò, nel 1878, alla Scuola Militare di Modena dalla quale uscì nel luglio 1880 sottotenente di fanteria, assegnato al 2° reggimento della brigata Re. Promosso tenente due anni dopo, disimpegnò dal 1884 al 1889 la carica di aiutante maggiore in seconda e promosso capitano venne trasferito al 12° reggimento. Dal maggio 1892 al novembre 1893 prestò servizio presso il comando della divisione militare di Chieti come applicato di S.M. e, dal novembre dello stesso anno all’aprile 1903, nel 66° reggimento Valtellina. Nel 1894 fu decorato di medaglia di bronzo al v. m. per avere coraggiosamente disarmato ed arrestato un pericoloso individuo. Promosso maggiore fu trasferito al 10° Regina; poi, da tenente colonnello passò, nel settembre 1908, al 56° reggimento della brigata Marche, di cui assunse il comando con la promozione a colonnello dal febbraio 1914. Alla dichiarazione di guerra all’Austria, il 24 maggio 1915, dalla zona di radunata prese posizione col reggimento in Valle Ansiei, nell’alto Cadore. Promosso maggiore generale il 18 agosto dello stesso anno, assunse il comando della brigata Sassari ed il 6 novembre quello del settore di attacco, situato ad est di Castelnuovo. Predisposto l’attacco alla trincea delle Frasche ed a quella dei Razzi, formidabilmente protette da più ordini di reticolati, condusse i reggimenti della brigata alla conquista delle posizioni dimostrando eccezionale valore, instancabile energia e perizia di comando nei combattimenti svoltisi dal 10 al 15 novembre. Il successivo 15 dicembre, nell’imminenza di una nuova azione, mentre compiva una ricognizione allo scopo di rendersi conto personalmente della consistenza delle posizioni nemiche, cadde, gravemente colpito da una scheggia di granata austriaca e, trasportato a Villesse, nell’ospedaletto da campo n. 89, spirò nella stessa giornata, fiero di dare la sua vita per la Patria. Dice la motivazione della medaglia d’oro al v. m., concessagli con d. l. del 15 marzo 1917:
Intrepido condottiero di una brigata di prodi, espugnatore di posizioni fortemente difese, instancabile animatore di fede, affermò col suo sangue il proprio valore, mentre nuovi ardimenti stava meditando. – Altipiano Carsico, l O– 14 novembre e 15 dicembre 1915.
G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare dal 1915 al 1916, (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968, p. 136.