BERTOLOTTI Giuseppe

GIUSEPPE BERTOLOTTI098di Cesare e di Teresa Lancellotti, nacque a Gavardo di Brescia l’8 maggio 1890 e morì il 29 dicembre 1917 nell’ospedale militare austriaco di Innsbruk, in seguito a ferite riportate in combattimento.
Conseguita la licenza liceale a Brescia, intraprese i corsi di ingegneria navale e meccanica nell’Università di Genova, che gli conferì, poi, alla memoria, la laurea ad honorem. Alla vigilia della dichiarazione di guerra nell’aprile 1915, a seguito di concorso per titoli entrò volontario all’Accademia Militare di Torino e ne uscì sottotenente di artiglieria nell’ottobre successivo, destinato al 2° reggimento artiglieria da montagna, che raggiunse in zona di operazioni nel Cadore. Promosso tenente nell’aprile 1916, combatté sul Carso e nella Carnia; con la promozione a capitano, nel luglio 1917, assunse il comando della 44^ batteria someggiata, che già nel giugno precedente aveva valorosamente combattuto sull’Ortigara e della quale seppe in breve tempo farne uno dei più validi strumenti in guerra. Nell’ottobre 1917, durante il ripiegamento dell’esercito al Piave, combatté a Monte Lozza; quindi porta tosi in posizione a Monte Badenecche contribuì dal 21 novembre col fuoco dei suoi pezzi a contenere l’attacco nemico contro le nostre posizioni. Il mattino del 4 dicembre, giorno dedicato a Santa Barbara, patrona dell’Arma, dopo strenua difesa dell’ultimo baluardo del sistema. Difensivo delle Melette, circondato da ogni parte e deciso a non cedere al nemico irrompente che minacciava di chiudere in un cerchio di fuoco i superstiti che ancora si battevano, animando i suoi artiglieri nella lotta disperata ordinò di continuare il fuoco con alzo zero sugli austriaci. Poi, resi inutilizzabili i pezzi, si difese disperatamente con i fucili e le bombe a mano. Ferito gravemente non cessò di combattere e di dare esempio di coraggio ai suoi uomini, finché sopraffatto cadde in mano del nemico, che cavallerescamente ne ammirò il grande valore. Pochi giorni dopo, il 29 dicembre, morì nell’ospedale militare austriaco di lnnsbruk. Con r. d. del 2 giugno 1921 gli fu conferita alla memoria la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

 Magnifica tempra di soldato, sempre primo nelle più rischiose imprese, là dove maggiore era il pericolo, diede ovunque il più fulgido esempio di valore, di patriottismo, di fede. Comandante di una batteria nelle più difficili condizioni, in terreno aspro, scoperto, fortemente battuto e sulla medesima linea delle fanterie avanzate, cooperò alla difesa della posizione fino all’estremo limite del possibile. Circondato da ogni parte, non si perdette d’animo ed incitò i suoi uomini alla resistenza. Ferito più volte mortalmente e già prigioniero, non desistette dall’incuorare gli altri finché rimasto privo di sensi, venne trasportato in un ospedale nemico, ove decedette pochi giorni dopo, lasciando scritti nei quali si diceva lieto di morire nella visione di un’Italia più grande, più nobile e più potente. – Monte Badenecche, 21 novembre – 4 dicembre 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 210.