BLUM Giulio

GIULIO BLUM051di Maurizio e di Matilde Luzzato, nacque a Vienna, in Austria, il 20 dicembre 1855 e morì in combattimento sulle pendi ci settentrionali dell’Hermada il 23 agosto 1917.
Di patriottica famiglia italiana, compiuti gli studi a Milano, visse a Reggio Emilia e a Bologna. Alla dichiarazione di guerra all’Austria, il 24 maggio 1915, si arruolò volontario, quasi sessantenne, nel 13° reggimento artiglieria da campagna col grado di caporale, che aveva conseguito, a suo tempo, durante il servizio di leva. Assegnato al 37° artiglieria da campagna, di nuova formazione, partì per la zona di operazioni e rifiutando incarichi speciali di minor pericolo o meno disagiati, volle disimpegnare le attribuzioni del proprio grado in batteria, agli osservatori e nelle ricognizioni, dando mirabile esempio di giovanile ardimento. Il 20 ottobre 1915 a Monte Fortin, sottoposto il suo pezzo al tiro nemico di controbatteria venne ferito al braccio sinistro da scheggia di granata e per il coraggio dimostrato nel combattimento fu decorato di medaglia d’argento al valore e promosso sergente per merito di guerra. Nel luglio 1916, ancora per merito di guerra, fu promosso sottotenente di artiglieria di complemento e trasferito al 32° artiglieria da campagna nel quale, nel febbraio 1917 fu promosso tenente. Inviato poco tempo dopo col reggimento nella zona del XIII C. d’A. sulle pendici settentrionali dell’Hermada, durante l’undicesima battaglia dell’Isonzo volle vivere coi fanti l’ardente atmosfera della battaglia ed ottenne di essere addetto al comando della brigata Salerno. Chiese, poi, ripetutamente di partecipare all’offensiva imminente con uno dei battaglioni della brigata e, la sera del 22 agosto 1917, avendo la brigata ricevuto l’ordine di riprendere le operazioni per occupare la quota 145 sud, ottenne di potervi prender parte. Il mattino seguente, dopo aver arringato il nucleo del quale aveva assunto il comando con nobili ed infiammate parole, si lanciò alla testa dei fanti verso le trincee nemiche serrando in pugno il tricolore donatogli dalle donne di Udine. Nell’impetuoso assalto, impareggiabile in ardimento, cadde colpito in pieno da una raffica di mitragliatrice. La motivazione con la quale fu concessa alla sua memoria, con d. l. del 22 novembre 1917, la medaglia d’oro al v. m., così riassume il glorioso episodio:

Soldato volontario di guerra a 62 anni, in breve raggiunse per la costante devozione al dovere, per l’inestinguibile entusiasmo, per la prova di valore offerta e per il sangue due volte eroicamente versato, il grado di tenente. Fremente per patriottismo, del più alto spirito guerriero, chiese ed ottenne di partecipare all’assalto con i fanti di una brigata. Postosi alla testa di un forte gruppo di valorosissimi da lui nobilmente arringati e che lo avevano con entusiasmo acclamato degno di guidarli alla contrastata vittoria, egli li precedette con la bandiera in pugno, incitatore magnifico ed eroico. Cadde colpito a morte, al grido di Savoia!. – Pendici settentrionali dell’Hermada, 23 agosto 1917.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1917,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 118.