CABRUNA Ernesto

CABRUNA ERNESTO098di Diodato e di Emilia Leone, nacque a Tortona di Alessandria il 2 giugno 1889 e morì a Rapallo il 9 gennaio 1960.
Arruolatosi volontario allievo carabiniere nel 1907, partecipò col grado di vicebrigadiere, a domanda, alla guerra di Libia e prese parte allo sbarco a Kalitea, per l’occupazione di Rodi ed alla battaglia di Psitos, rimpatriando nel maggio 1913. Mobilitato, a domanda, alla dichiarazione di guerra ali’ Austria, il 24 maggio 1915 fu assegnato alla 10^ compagnia carabinieri della 34^ divisione e sull’Altipiano di Asiago, nel maggio 1916, fu decorato di medaglia di bronzo al valore. Assegnato al battaglione aviatori, conseguì il brevetto di pilota militare su apparecchio Farman il 16 novembre 1916 e prima nella 29^ squadriglia, poi nell’84^, nel cielo del Carso e del Piave abbatté in combattimento otto aerei nemici; il 14 novembre 1917 fu decorato di medaglia d’argento al valore per avere in servizio di scorta attaccato arditamente cinque velivoli austriaci lanciandosi a capofitto nella formazione. Trasferito alla 77^ squadriglia, nel marzo 1918, fu promosso sottotenente in servizio effettivo per merito di guerra, per il coraggio dimostrato nell’affrontare nel cielo di Conegliano una formazione di 10 apparecchi nemici, abbattendone uno e disperdendone gli altri. Per le sue magnifiche doti di combattente ardito ed audace gli fu concessa la medaglia d’oro al v. m. con r. d. 24 maggio 1924 con la seguente motivazione:

Magnifico asso cacciatore dell’aviazione, nella perfetta esecuzione di ordini come in arditissime iniziative, in combattimenti sostenuti e vinti con incredibile audacia anche da solo contro numero stragrande di temuti e ben agguerriti avversari, spesso in istato cagionevole di salute, prodigò in ogni circostanza di guerra la sua meravigliosa instancabile attività, con tempra di romano eroismo. Nell’ultima grande offensiva, cui volle ad ogni costo partecipare, uscendo dall’ospedale ove era degente per ferita, pur avendo il braccio destro ancora immobile e dolorante e perciò trovandosi in condizioni di assoluta inferiorità, con inarrivabile tenacia di volere ed animosità, attaccava, in lontano campo di aviazione, vari apparecchi nemici pronti a partire e ne incendiava due. In altra occasione si slanciava in mezzo ad un gruppo di trenta apparecchi nemici, abbattendone uno ed ostacolando agli altri il raggiungimento del loro obiettivo, essendo per lui la superiorità numerica del nemico stimolo ad ingaggiare la lotta. Nelle più varie e difficili circostanze, dall’inizio alla fine della guerra, compiendo in complesso oltre 900 ore di volo, senza esitare di fronte alle più audaci imprese, rese alla Patria grandi e segnalati servizi. – Aiello, ottobre 1917; cielo del Piave, giugno, luglio, novembre 1918.

Nel settembre 1919 partecipò all’impresa fiumana e fu al fianco di Gabriele D’Annunzio che gli concesse la medaglia d’oro di Ronchi. Trasferito nell’Arma Aeronautica dal dicembre 1923 e promosso capitano, fu aiutante di volo del Comandante Generale e collocato a riposo nel 1932.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 214.