CORALLI Luigi

CORALLI LUIGI024di Ernesto e di Ermelinda Vercesi, nacque a Casteggio di Pavia il 3 settembre 1880 e morì in combattimento a M. Pertica il 15 giugno 1918.
Dall’Accademia Militare di Torino, dove fu ammesso nel 1900, passò alla Scuola Militare di Modena, dalla quale uscì, nel settembre 1902, sottotenente nel 29° reggimento fanteria. Ufficiale dotato di vivido ingegno, di ferrea volontà e di eccezionale coraggio, poco tempo dopo il suo arrivo al reggimento, fu premiato con un attestato di benemerenza dal Ministero degli Interni per aver, con sprezzo del pericolo, affrontato e fermato un cavallo che imbizzarrito ed in fuga minacciava la vita dei cittadini. Promosso tenente nel 1906, due anni dopo fu trasferito nel personale degli stabilimenti di pena e nel 1910 passò all’8° reggimento alpini. Nominato insegnante aggiunto di geografia alla Scuola Militare di Modena nel 1912, con la promozione a capitano nel settembre 1914 fece ritorno all’8° alpini. Alla dichiarazione di guerra all’Austria, nel maggio 1915, varcato il confine combatté in Carnia, segnalandosi in numerosi fatti d’arme e fu decorato di medaglia d’argento al valore pel combattimento alla Selletta Freikofel nel marzo 1916 e, il 27 giugno, ebbe un encomio solenne a Pal Grande. Promosso maggiore nel febbraio 1917, fu assegnato al 68° reggimento fanteria della brigata Ancona e nel gennaio 1918 passò al 21° reggimento fanteria Cremona, dove assunse il comando del II battaglione. Durante la battaglia del solstizio, schierato sul M. Pertica, sostenne in pieno, il 15 giugno 1918, l’urto delle masse nemiche che tendevano ad aprirsi il passo verso la pianura. Nella gravità del momento, postosi alla testa dei rincalzi, accorse dove più grave appariva l’infiltrazione nemica e con la parola e l’esempio trascinò i suoi uomini in un violento contrattacco. Aggirato alle spalle, sotto il grandinare dei proiettili, il fuoco concentrato delle mitragliatrici e la crescente pressione dell’avversario, nel disperato tentativo di infrangere il cerchio nemico che lo stringeva sempre più da vicino, cadde gloriosamente sul campo. Alla memoria dell’eroico maggiore, con d. l. del 25 maggio 1919, venne conferita la medaglia d’oro al v. m. con la seguente motivazione:

Comandante di un battaglione in una importante posizione di prima linea, resistette a violentissimi attacchi nemici, infrangendo la furia degli assalitori. Fiero del suo posto d’onore, sfidando il pericolo alla testa dei suoi rincalzi, contrattaccò sanguinosamente l’avversario, che in forze sempre crescenti gli disputava il terreno palmo a palmo. Aggirato da forze soverchianti, riunì i superstiti e coll’esempio e colla voce tentò con disperata eroica lotta corpo a corpo di rompere il cerchio che lo stringeva, incontrando gloriosissima morte. Fulgido esempio delle più nobili virtù militari di condottiero e soldato. – M. Pertica (Grappa), 15 giugno 1918.


G. Carolei, G. Greganti, G. Modica, Le Medaglie d’oro al Valore Militare  1918,  (a cura di), in Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare d’Italia, [Tipografia Regionale], Roma 1968,    p. 68.